L' Occhio: Riflessioni di uno spettatore - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

L’ Occhio: Riflessioni di uno spettatore

L’ Occhio: Riflessioni di uno spettatore

 

Di MATTEO PARISI

Io c’ero e sono testimone, del Concerto dell’Orchestra Martucci diretta da Nicola Colabianchi “La luna danzante”, serata inaugurale della rassegna musicale vietrese, svoltosi nella Villa Comunale il 4 luglio 2017. Lungi da me giudicare l’esecuzione, poiché di occhi, orecchie e “buon senso o ragione” – come scrive Cartesio – è per natura uguale in tutti gli uomini. Mi dispiace immensamente solo per i tanti ragazzi che conosco e che reputo di talento, i quali sono costretti a prostituirsi musicalmente sull’altare dello pseudo-marketing di mezz’estate. Io sto con gli alunni, e da uomo libero non ho difficoltà ad esprimere il mio giudizio categorico: la responsabilità è della classe docente (fatte le dovute eccezioni), che da troppo tempo ormai, non essendo più in grado di insegnare nemmeno la tecnica, non educa nemmeno più ai valori della professionalità, della qualità, della dignità. La responsabilità è di chi amministra, troppo preso a produrre carte e poco interessato alla qualità del prodotto (ammesso che abbia senso estetico). Troppo preso a giudicare la pagliuzza nell’occhio degli altri e poco attento alla trave che è nel suo. Una domanda mi sorge spontanea: se la quasi totalità degli alunni esce con una laurea 110 e lode e il risultato artistico è quella del video integrale della performance, postata dai social, ci sarà qualcosa che non funziona a livello didattico o no? Esistono dei parametri di autovalutazione? Esiste il merito? Come selezioniamo i futuri artisti? Sono domande semplici, la cui risposta è inevasa da sempre. Dal canto mio, mi auguro che, prima o poi, questo medioevo musicale salernitano finisca, e che il vento di una nuova rinascita culturale spazzi via tutti i principi con le loro corti, i conti e i baroni che hanno inaridito culturalmente la nostra terra. Auguri a tutti di Estate da Re!

Matteo Parisi (uomo libero, da sempre)

 

Matteo Parisi violoncellista. Già primo violoncello dell’Orchestra Giovanile “L. Cherubini” diretta da Riccardo Muti. Ha suonato sotto la direzione di Myung Whun Chung, Daniel Oren, John Axelrod, Ennio Morricone, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Yuri Temirkanov, Antonio Pappano, Lorin Maazel, Boris Brott, Nicola Luisotti, Daniele Rustioni, Michel Plasson, Asher Fisch e con solisti come Pinchas Zukerman, Lang-Lang, Herbie Hancock, Alexander Lonquich, Danilo Rossi, Stefano Bollani. Quale violoncellista ha collaborato con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli di Bari, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra del Teatro Verdi di Salerno, effettuando tournèe Italia, Francia, Spagna, Russia, Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Giappone, Kenya, Argentina ed Emirati Arabi. Come camerista ha collaborato con il Quartetto della Scala, l’ensemble Officina Musicale, I Solisti Veneti, Europa Galante. Nel 2007 ha fondato il trio d’archi “Vanvitelli” insieme al violinista Valerio Iaccio e al violista Gerardo Vitale. Dal 2015 è membro del “Quartetto Felix”(pianoforte e archi). All’ attività di strumentista affianca anche quella di arrangiatore e direttore di ensemble vocali e strumentali.