“Istituire registro dei comuni prodotti De.Co”, la proposta di legge ora c’è - Le Cronache
Campania

“Istituire registro dei comuni prodotti De.Co”, la proposta di legge ora c’è

“Istituire registro dei comuni prodotti De.Co”, la proposta di legge ora c’è

di Erika Noschese

Un registro regionale dei comuni con prodotti De.Co. E’ la proposta di legge avanzata dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che chiede, di fatti, di istituire e disciplinare il registro regionale dei comuni con prodotti De.Co, adottata con deliberazione di un’amministrazione comunale che registra un dato di fatto: un prodotto, un piatto, un sapere, con i quali una Comunità si identifica. “Sono dunque un atto politico, che fissa un valore, una carta di identità che il Sindaco, affiancato da un Comitato Tecnico Scientifico, rilascia dopo aver censito un passato, un presente ed immaginato uno sviluppo futuro”, ha spiegato il consigliere Borrelli nella proposta di legge. Ad oggi, infatti, sono numerosi i comuni, nell’ambito dei principi sul decentramento amministrativo e delle potestà loro attribuite ai sensi del Testo unico di cui al decreto legislativo 267/2000 che hanno concepito tale denominazione come strumento di salvaguardia delle loro produzioni, ma anche come mezzo per promuovere all’esterno le specificità culturali e storiche del loro territorio. Attraverso l’istituzione della De.Co., si possono infatti conseguire importanti obiettivi socioeconomici, tra cui il rilancio delle produzioni locali legate all’agroalimentare, all’enogastronomia e all’artigianato, la promozione del territorio attraverso le sue specificità produttive, la salvaguardia del patrimonio culturale. “Si può dunque affermare che la certificazione De. Co. rappresenti ad oggi uno dei principali strumenti attraverso cui le comunità locali possono tutelare le proprie tradizioni, innescando al tempo stesso processi di sviluppo territoriale ecosostenibile. Non si può non riconoscere, infatti, l’esistenza di un forte interesse alla conservazione di prodotti che fanno parte a tutti gli effetti della cultura popolare dei singoli territori – ha chiarito ancora il consigliere regionale – La Denominazione Comunale rappresenti ad oggi uno dei principali strumenti attraverso cui le comunità locali possono tutelare le proprie tradizioni, innescando al tempo stesso processi di sviluppo territoriale ecosostenibile, con una serie di benefici per le aziende locali, i cittadini e l’intero territorio di riferimento: vantaggi per i cittadini, i produttori, per il territorio. “In tale prospettiva, l’Ente regionale deve fare la propria parte, contribuendo attivamente alla tutela e alla valorizzazione delle tradizioni locali: la necessità di una specifica legislazione è legata principalmente all’esigenza di avere un quadro completo delle denominazioni comunali istituite in Campania, riconducendo ad unitarietà tutte le iniziative realizzate nei comuni del territorio, senza per questo intaccarne l’autonomia in materia. Lo strumento individuato per la realizzazione di tali fini è il Registro regionale dei comuni che possiedono prodotti con denominazione comunale di origine”, ha detto ancora Borrelli chiarendo che la Regione valorizza l’istituzione delle denominazioni comunali, di seguito denominate “De.Co.”, quale strumento efficace per promuovere la salvaguardia delle produzioni agroalimentari ed enogastronomiche territoriali, della biodiversità, nonché di difesa della storia, delle tradizioni e saperi locali e per contribuire alla promozione delle specificità storico-culturali di un determinato territorio. Dunque, la giunta regionale – entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge – deve provvedere ad individuare la struttura amministrativa regionale interessata alla tenuta del registro; definire le sezioni e i campi informativi del Registro; individuare le modalità, anche elettroniche, di tenuta del Registro; definire le procedure di iscrizione al Registro e per l’aggiornamento dello stesso; fornire forma grafica al logo del Registro e a stabilire le regole per la sua concessione; definire le modalità di diffusione informativa del Registro, oltre a dare disposizioni ai comuni per stabilire poi le linee guida per l’iscrizione al registro.