In libreria per la casa editrice Marlin, il terzo romanzo di Simona Moraci, ambientato in un quartiere a rischio criminalità, in una periferia siciliana - Le Cronache
Spettacolo e Cultura lettura

In libreria per la casa editrice Marlin, il terzo romanzo di Simona Moraci, ambientato in un quartiere a rischio criminalità, in una periferia siciliana

In libreria per la casa editrice Marlin, il terzo romanzo di Simona Moraci, ambientato in un quartiere a rischio criminalità, in una periferia siciliana

di Olga Chieffi

“Prendere servizio dovrebbe essere uno dei momenti più emozionanti nella vita di un insegnante. Mi aggiravo, non senza perplessità, tra le vie costellate di baracche del quartiere di quella che sarebbe divenuta l’altra mia città di mare” E’ questo l’incipit dell’ ultimo lavoro di Simona Moraci, messinese, giornalista e insegnante, in libreria per la Marlin di Tommaso e Sante Avagliano. Un romanzo che nasce dalla sua esperienza maturata negli ultimi anni sulla “frontiera”, nelle scuole di quartieri a rischio, dove si vive un universo aa parte: tutti i sentimenti, le emozioni sono amplificati e occorre trovare un equilibrio “nuovo”. Rabbia e innocenza, di pianto e risate, di questi bambini straordinari e fuori da ogni schema, le emozioni sono l’essenza di “Duecento giorni di tempesta” In primo piano la storia della giovane insegnante Sonia, catapultata in un quartiere a rischio di una città di mare siciliana in mano alla criminalità. Una “terra straniera” ma anche una sfida per Sonia, in fuga dal passato. La scuola è fatta da classi “esplosive”, così chiamate dai professori per il livello disturbato e disfunzionale dei comportamenti degli alunni. Da qui una narrazione incalzante che lascia spazio alla capacità da parte dei docenti di entrare in relazione con i ragazzi e anche a un complicato triangolo amoroso che coinvolge la protagonista con due suoi colleghi: Stefano e Andrea. A portare conforto nella sua vita è il collega di Scienze Motorie, napoletano dal volto paterno, Giulio, e l’amica di sempre, Altea. Ma, ad accorrere in suo aiuto, c’è soprattutto Stefano, un uomo sfuggente che alterna silenzi e fughe. Sonia ne rimane immediatamente colpita, ma Stefano mostra nei suoi confronti un comportamento contraddittorio: corre in suo aiuto nei momenti di crisi, durante le risse in classe, e subito dopo tende a chiudersi in sé stesso, sicché i loro incontri si trasformano spesso in scontri, fughe e ritorni. Andrea invece riesce a stabilire una relazione con Sonia, fatta di passione e comprensione. Tuttavia, il suo temperamento aggressivo degenera in violenza quando Stefano decide di non scappare più da lei. Sarà la gravidanza della donna a rimettere tutto in gioco: Sonia, Stefano e Andrea troveranno la forza di andare avanti insieme?La Moraci fa immergere i lettori in un territorio nel quale le famiglie vivono situazioni difficili e l’istituzione scolastica cerca di arginare il malessere di alunni ribelli a ogni regola e disciplina. Il romanzo racconta le traversie interiori e amorose del personaggio principale e la lotta dei professori per strappare i ragazzi al degrado, in una “tempesta” romanzesca che coinvolge e fa riflettere. «Un Sud scontroso e una scuola a rischio: due frontiere, – si legge nel quarto di copertina redatto dallo scrittore Vladimiro Bottone – due sfide, un corpo a corpo fra studenti difficili e un’insegnante al vertice di un triangolo amoroso carico di passioni e chiaroscuri come la scrittura dell’autrice. Al seguito della sua protagonista e io narrante, Simona Moraci ci trascina nel suo anno di scuola che diventerà anche una sorta di educazione sentimentale. Un’avventura che, per il lettore, si trasformerà in una lezione memorabile».