In fiamme i prefabbricati di via Spirito Si indaga per capire le cause del rogo - Le Cronache
Attualità Salerno

In fiamme i prefabbricati di via Spirito Si indaga per capire le cause del rogo

In fiamme i prefabbricati di via Spirito Si indaga per capire le cause del rogo

Erika Noschese

Attimi di paura, ieri sera, a Fratte. Per cause ancora da accertare, un vasto incendio si è sviluppato in via Francesco Spirito. Ad essere stati avvolti dall’incendio sono stati alcuni prefabbricati della zona, contenente materiale dannoso per la salute dei cittadini. Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme. Resta da capire cosa ha provocato le fiamme ma pare che al momento del rogo nessuno fosse presente all’interno dello stabile. L’area è stata transennata ma diversi sono stati i disagi per i cittadini salernitani, a partire dal traffico che ha paralizzato tutta la zona di Fratte. I containers, già di per sé dannosi per la salute in quanto contenente amianto, sono ad uso abitativo ma in quel momento nessuno era presente, scongiurando così il pericolo di feriti. Intanto, ad insorgere è stato anche il comitato e associazione Salute e Vita, presieduto da Lorenzo Forte che, attraverso un tam tam sui social, ha invitato i cittadini a restare chiusi in casa a causa della coltre di fumo nero che ha sprigionato l’incendio. “Nuovo disastro a Fratte un incendio nei prefabbricati hanno fatto alzare un nuvola di veleni non bastano i veleni già esistenti ! Restate chiusi in casa”, ha detto infatti Forte, suscitando l’ira di molti salernitani che chiedono ancora oggi l’abbattimento dei containers proprio per la presenza dell’amianto. Fratte, del resto, è la zona in cui si trovano anche le fonderie Pisano, sotto l’occhio del ciclone per via della vicenda giudiziaria. I prefabbricati di Fratte sono già stati colpiti dalle fiammelo scorso anno, sempre nel mese di maggio con un incendio di vaste dimensioni che si sviluppò nei pressi dell’area archeologica. I caschi rossi lavorarono tutta la serata per domare le fiamme che in pochissimo tempo avevano invaso tutta l’area dei container andati bruciati. Intenso l’odore di fumo e lamiere che si era sprigionato nell’aria alimentato anche dal vento. In quell’occasione, avanzarono l’ipotesi di incendio doloso, in quanto si trattava del secondo in poco più di quarantotto ore nella zona.