Il sindaco Napoli vuole dare la cittadinanza onoraria a Sgarbi - Le Cronache
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Il sindaco Napoli vuole dare la cittadinanza onoraria a Sgarbi

Il sindaco Napoli vuole dare la cittadinanza onoraria a Sgarbi

Il Sindaco Vincenzo Napoli ha proposto di dargli la cittadinanza onoraria e lui, sorridendo, ha risposto :”Me lo aspetto. Mi sembra giusto. La vita salernitana è in parte diventata anche la mia”. E’ stato questo il simpatico scambio di battute che c’è stato tra il Sindaco Napoli ed il professor Vittorio Sgarbi, noto critico e storico d’arte, che ieri sera al Teatro Verdi ha tenuto la sua lectio magistralis, sulle bellezze del nostro territorio, nell’ambito della “quattro giorni” di “Panorama d’Italia”, la manifestazione organizzata dalla redazione del settimanale “Panorama”, diretta dal giornalista Giorgio Mulè, che, attraverso varie tappe, sta raccontando il meglio del nostro Paese “Visto da vicino”. E’ iniziato da Paestum il viaggio tra i luoghi più belli della nostra provincia, del professor Vittorio Sgarbi, che ha affascinato i numerosi presenti conducendoli, quasi per mano, fra le bellezze della nostra terra. “E’ con la Magna Grecia che l’Occidente raggiunge la perfezione: nella lingua, nell’armonia delle forme architettoniche e plastiche. E l’inizio di tutto è a Paestum. Da li comincia il viaggio d’Italia. Qui ha origine il pensiero, l’ordine della nostra mente, il logos. I templi di Paestum sono monumenti della ragione. Arrivare, anche oggi, a Paestum è allargare il cuore, sentirsi nel respiro della storia. La pittura più pura di tutto l’Occidente è a Paestum: “la tomba del tuffatore”, il primo salto di cui abbiamo memoria. E’ la più bella pittura di tutti i tempi. Avete la fortuna di fare pochi chilometri e stare al centro del mondo”. Sempre restando nel Cilento “ Un’area su cui non esiste la maledizione del Meridione e dove vorrei organizzare un “Festival dell’Essere”. Ne ho già parlato con De Luca”; e nel Vallo di Diano, Sgarbi ha parlato di Velia: ”L’antica Elea, dove hanno camminato Zenone e Parmenide che qui intuì la natura dell’essere”; di Perdifumo: ” Dove Gianbattista Vico medita, tra corsi e ricorsi, nella casa dei marchesi Rocca a Vatolla”; di Padula: ” Dove, nella vastità della Certosa, ritroviamo una porzione della purezza dei templi di Paestum”; di Amalfi e della bellezza della Cattedrale. Sgarbi si è soffermato a parlare anche di alcune opere custodite a Salerno:” Città dove tutte le perfezioni si ritrovano circolarmente nell’ imponenza monumentale della Cattedrale, con il meraviglioso quadriportico ”dove ci si perde nel tempo” e il potente campanile, e nelle 67 minuscole tavolette con gli episodi del Vecchio e Nuovo Testamento del Museo Diocesano, il ciclo decorativo eburneo più importante del mondo”. Sgarbi ha voluto ricordare anche una delle opere più belle tra quelle realizzate dall’architetto iracheno Zaha Hadid, scomparsa lo scorso marzo:” Tra i tanti errori e le fame usurpate dell’architettura contemporanea, a Salerno perfino Zaha Adid è stata eccellente nella sua sinuosa Stazione Marittima, ispirata dal guscio di una tartaruga, rendendosi degna di onore come la tartaruga con Achille, nel paradosso di Zenone. Speriamo che funzioni. E’ un’architettura riuscita. L’importante è che oltre che bella sia anche utile”. Sgarbi ha parlato anche del Crescent:” Alla fine l’ho difeso nel progetto nuovo, ma ha ancora dei limiti di dimensione che possono comportare alcune critiche anche legittime. E’ comunque un segnale di una volontà di tenere bella la città”. Sgarbi ha ricordato il suo legame con Salerno e con il Teatro Verdi dove ha curato la regia della “Vedova Allegra” e del “Don Giovanni”:” E’ una casa amica di una città cara e amica. Vorrei portare qui “Il Rigoletto” opera con cui è stato inaugurato il teatro”. La tappa del tour, iniziata ieri con vari incontri, tra i quali quello tenutosi al Salone dei Marmi di Palazzo di Città con il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, proseguirà fino al   10 settembre e toccherà anche le località di Paestum, Ravello e Vietri sul Mare.       Aniello Palumbo