Il ritiro di Minniti stravolge il Pd locale - Le Cronache
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Il ritiro di Minniti stravolge il Pd locale

Il ritiro di Minniti stravolge il Pd locale

di Redazione Cronache

Il Pd nell’Agro si frantuma ancora. Sembra di assistere oramai alle divisioni decimali da prefissi telefonici, quelli per intenderci, che davanti hanno sempre lo zero e che contabilmente valgono nulla o poco più di nulla. Le grandi manovre congressuali, prima del ritiro della candidatura di Minniti, vedevano due schieramenti nell’Agro nocerino, quella del Pd di origine Popolare, e degli amici di Alfonso Andria, schierati con Zingaretti e i vecchi comunisti e i deluchiani schierati con Minniti. Il ritiro dalla corsa per la segreteria dell’ex ministro degli Interni di Gentiloni ha scombinato di nuovo tutti i piani. Così anche i deluchiani di ferro, al momento, non sanno che pesci prendere e nel frattempo l’ex senatore Andria, l’ex onorevole Iannuzzi, il consigliere regionale Amabile e qualche ex democristiano renziano dell’Agro nocerino, si sono sentiti liberi di avviare una insistente campagna acquisti sui tesserati per invogliarvi a votare il Governatore della Regione Lazio, Zingaretti. Così a Sarno Canfora non si smuove da De Luca e come ha fatto in tutti questi anni aspetta come un pechinese ubbidiente che il Governatore della Campania gli dia l’ordine su chi far confluire i voti dei tesserati del Pd di Sarno. A Nocera Inferiore, Pagani, Angri, Nocera Superiore e Cava de’ Tirreni, invece, il ritiro di Minniti è sembrato per tutti come un “rompete le righe”. Tutti liberi di votare chi vogliono o addirittura di non votare affatto dato che sono in molti a pensare che anche Renzi dia il benservito al partito che negli ultimi anni ha tenuto insieme, sempre in maniera più perdente, le anime cattoliche e progressiste della storia politica italiana. Torquato “non ho questo problema. Non me lo pongo proprio”. Bottone a Pagani: “Penso alla campagna elettorale per la mia città”. Ferraioli ad Angri sembra come al solito far finta di nulla per non inimicarsi l’area di centrodestra della sua maggioranza. A Nocera Superiore il Pd è un fantasma inesistente se non per pochi eletti. Insomma un deserto dove sembrano essere passati i Mongoli a fare terra bruciata. Qualcosa il Pd potrà ottenere a Cava de’ Tirreni, ma anche lì l’anima ex democristiana schieratasi con Andria e Iannuzzi è decisamente molto radicata e presente. Restano i piccoli comuni, Siano, Bracigliano, Castel San Giorgio, San Valentino Torio, ma tutti insieme non valgono i numeri di Nocera Inferiore o Pagani. Così i De Luca ancora una volta pagano il prezzo di scelte sbagliate sul territorio che di fatto li hanno portati fuori dalle stanze decisionali dei comuni più importanti dell’Agro nocerino.