Il pulmino degli orrori. 7 arresti. Il racconto di Le Cronache in 10 articoli, il commento di Ambrogio Ietto, 11 foto e un video - Le Cronache
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Il pulmino degli orrori. 7 arresti. Il racconto di Le Cronache in 10 articoli, il commento di Ambrogio Ietto, 11 foto e un video

Il pulmino degli orrori. 7 arresti. Il racconto di Le Cronache in 10 articoli, il commento di Ambrogio Ietto, 11 foto e un video
  1. NOCERA INFERIORE. Pugni e schiaffi per indurre alla calma i giovani disabili che trasportavano. E in un caso un ragazzo autistico sarebbe stato colpito con cazzotti in testa fino quasi a tramortirlo. Con l’accusa di lesioni, sono finiti agli arresti domiciliari 7 autisti-accompagnatori dipendenti della casa di cura “Villa dei Fiori” di Nocera Inferiore. Nei guai sono finiti: il 38enne autista Raffaele Stanzione, detto “Lello”, di Roccapiemonte; il 31enne accompagnatore Vincenzo Pagano, suo compaesano; il 57enne autista Salvatore Pepe, di Nocera Inferiore; la 32enne accompagnatrice Gerardina Donatelli, sua concittadina. Sempre ai domiciliari, sono finiti il 31enne autista Gaetano Polichetti, di Roccapiemonte, il 50enne collega Alfonso Ferrara, di Pagani e il 32enne Giancarlo Galotto, accompagnatore di Roccapiemonte. Indagate, inoltre, altre quattro persone. L’indagine parte da due denunce di familiari che avevano scoperto i figli pieni di lividi. I carabinieri del reparto operativo di Nocera Inferiore e il pm Giuseppe Cacciapuoti hanno condotto una delicatissima indagine grazie anche all’ausilio di intercettazioni ambientali e di videoriprese nascoste. Dalle intercettazioni sarebbero emersi chiaramente i suoni degli schiaffi che gli operatori avrebbero tirato ai ragazzi disabili che trasportavano. Scioccante il video dove un disabile viene preso a pugni pur di indurlo a calmarsi. Gli operatori finiti sotto inchiesta avrebbero perpetrato, o non avrebbero fatto nulla affinché si evitasse, violenze fisiche e psichiche contro le persone loro affidate. I carabinieri e il pm Cacciapuoti avrebbero raccolto fonti di prove su percosse, schiaffi, strattoni, spinte, minacce, insulti, frasi di scherno rivolte a chi non poteva nemmeno difendersi. I fatti sarebbero accaduti tra il 2014 e quest’anno e avrebbero riguardato quale vittima soprattutto giovani con problemi psichici tra i quali alcuni autistici. Rabbrividenti le minacce di violenze fisiche che alcuni operatori avrebbero rivolto ai giovani, alcuni dei quali non erano nemmeno capaci di raccontare le violenze subite ed erano stati costretti a mimarle, tanto che un genitore aveva ripreso il figlio simulare le violenze subite. I disabili erano trasportati dai pulmini della nota casa di cura su Poggio Pantaleone dalle loro abitazioni fino alla sede dell’istituto per le terapie necessarie e poi riaccompagnati a casa. In questo tragitto, sarebbero avvenute le violenze fisiche per garantire “l’ordine” durante il viaggio. Non è emerso, durante le indagini, che la direzione della casa di cura avesse autorizzato o sapesse di metodi violenti perpetrati nei confronti dei giovani pazienti. In altri casi ci sarebbe stata anche qualche frase sconcia e i genitori dei pazienti sarebbero stati anche considerati “scemi”. Per il gip Giovanna Pacifico è emerso un quadro di gravità indiziaria a carico degli indagati, tale che si è resa necessaria l’adozione di una misura cautelare a carico dei sette indagati, anche perché queste persone non sarebbero capaci di trattenere i propri impulsi violenti e aggressivi. Massimo Salvo
  2. «Non hanno pietà né solidarietà. Vanno arrestati». NOCERA INFERIORE. Da brividi il quadro umano tracciato dal pm Giuseppe Cacciapuoti (nella foto) circa i sette indagati e poi fatto proprio nell’ordinanza di custodia cautelare dal gip Giovanna Pacifico. Scrive il giudice per le indagini preliminari: “Va rimarcato, da un lato, il carattere abituale e sistematico delle condotte inquisite; e dall’altro la inidoneità di tali condotte – concretizzatesi in percorsse, intimidazioni ed offese portate alle vittime”. Per il magistrato ci sarebbe stata la coscienza e la volontà di sottoporre i disabili “ad una serie di sofferenze fisiche e morali in modo continuo ed abituale (ed anzi, come emerso chiaramente dall’ascolto delle conversazioni captate, gli indagati attuavavano deliberatamente quelle condotte con i pazienti, come unica modalità idonee a gestire le loro anomalie comportamentali, peraltro derivanti proprio da quelle patologie per le quali i soggetti erano in cura presso la struttura)”. Per il pm Cacciapuoti gli indagati avrebbero agito per futili motivi essendo del tutto sproporzionato il motivo di una più facile gestione dei comportamenti dei pazienti rispetto alle gravità delle condotte tenute e per aver approfittato della minorata condizione di difesa delle vittime.
    E’ necessario, come richiesto dal pm Cacciapuoti, che questi operatori rimangano agli arresti domiciliari e vengano quindi allontanati dal proprio lavoro. Una necessità condivisa dal giudiche, che ritiene fondato il pericolo che gli indagati possano ripetere le loro violenze come si desume: “Dall’obiettiva gravità delle condotte nel loro complesso, dalla loro reiterazione nel tempo, come pure dall’intensità delle condotte violente/intimidatorie/prevaricatrici pepetrate dagli indagati ai danni di soggetti inermi, e che anzi versavano in condizioni fisio-psichiche di minorata difesa, a cagione delle patologie da essi sofferte, gravemente invalidanti”. In altri termini, per il gip gli arrestati hanno una personalità “proclive alla violenza e alla sopraffazione, come manifestatesi nelle stesse modalità delle condotte tenute”. Gli indagati avrebbero manifestato una totale mancanza di sentimenti ispirati ad un senso di pietas o di solidarietà sociale nei confronti di persone colpite da patologie pesantemente invalidanti, e a loro affidate per motivi di lavoro da un lato, e di cura dall’altro.                                                                              (m.s.)

  3. Quando un padre filmò il racconto a gesti del figlio ventenne NOCERA INFERIORE. La prima denuncia contro le violenze di alcuni operatori di “Villa dei Fiori” risale al 28 luglio dello scorso anno, quando il padre di un disabile ventenne si rivolge ai carabinieri per ottenere aiuto. Il genitore racconta ai militari che il figlio era ricoverato presso la struttura sanitaria nocerina dal 4 settembre 2013. Il 20 luglio 2014, mentre stava andando verso “Villa dei Fiori”, diede un passaggio ad un ricoverato presso la stessa struttura, il quale gli disse  che una paziente doveva raccontargli «un episodio importante in merito al…» figlio. Giunti a “Villa dei Fiori”, il ricoverato gli presentò l’altra paziente che, evidentemente agitata, gli raccontò di aver visto un dipendente di “Villa dei Fiori” strattonare il figlio con violenza e sferrargli un colpo alla nuca. La paziente gli disse di essere molto impaurita per come il ventenne era stato colpito, ma chiedeva al padre del giovane di non raccontare l’accaduto e di non fare il suo nome ai responsabili della struttura. Nei giorni successivi il 20enne fece ritorno a casa e il padre lo interrogò su questa presunta violenza, decidendo di filmare le reazioni del figlio in quanto, essendo autistico, non parlava ma esprimeva solo monosillabi e si esprimeva a gesti. Il disabile, a questo punto, anche alla madre, separata dal padre, aveva portato la mano dietro la nuca, simulando un colpo o un pugno ricevuto da uno degli operatori (indagato ma non raggiunto da misura cautelare).
    Dalla visione del filmato registrato dal padre del giovane, si evince sostanzialmente lo stesso racconto mimato dal povero disabile. Mentre si stava indagando su questa vicenda, è arrivata poi la querela sporta dalla madre di una 38enne disabile, anche lei presunta malmenata. Da questi due episodi, il gip fa partire il suo ragionamento alla base degli arresti, ritenendo che gli arrestati abbiano tenuto abitualmente condotte di offesa fisica e morale, per futili motivi, nei confronti dei disabili che avrebbero continuamente percossi, ingiuriati e scherniti.
  4. Perfino offese a sfondo sessuale rivolte a una disabile e anche alla madre. NOCERA INFERIORE.  Abusi non solo fisici per i giovani disabili, ma anche psicologici. Tutto viene filmato e registrato dagli uomini del maggiore Enrrico Calandro. Video e audio che inchioda gli indagati ed apre uno spaccato psicologico nell’inchiesta. Dalle registrazioni viene fuori anche una violenza psicologica sfondo sessuale: «questo telefono sai dove te lo devi mettere? Te lo devi mettere in mezzo le cosce». Questo diceva uno degli indagati ad una giovane disabile che “giocava” con un cellulare. La risposta della giovane, registrato da investigatori, rimane fissa nella mente degli inquirenti: «Zozzo, non si dicono queste cose».  Da qui si evince l’ingenuità delle vittime ma anche una saldezza umana non comune a molti dei cosiddetti “normali”, sottoposte ad ogni tipo di abuso.
    Altro maltrattamento registrato, e nei confronti di un giovane, al quale viene quasi imposto di dare una risposta che soddisfi il carnefice. “Tua mamma che fa? -dice l’indagato, riferendosi alla condotta sessuale della madre della vittima- Dai dimmi che fa tua mamma». Il giovane ha dato la risposta che il suo aguzzino voleva, ma solo perché evidentemente costretto.
    Violenza fisica e psicologica per dei giovani disabili che nulla hanno potuto, infatti, come evidenziato dal sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti.
    Le indagini sono state rese difficili anche dalle condizioni delle vittime. Per la maggior parte autistiche gli aggrediti avevano difficoltà nello spiegare la condotta che tenevano i loro presunti aguzzini e gli abusi che subivano, talvolta mimati come unico strumento per comunicare all’esterno la paura e il dolore provati.
    Mara Napoli

  5. Picchiare i disabili fino a fargli calare la testa Ecco come riportare  la calma tra i pazienti. NOCERA INFERIORE. Esausto per i colpi in testa ricevuti, cercava di lenire il dolore accarezzandosi il capo ed alla fine non si mosse più. C’è voluta l’esperienza di anni di indagine da parte dei carabinieri e del pm Giuseppe Cacciapuoti per non scoppiare in lacrime davanti ad una scena che lascia allibiti e commuove. L’episodio è ripreso dalle telecamere piazzate a bordo di un furgone Mercedes guidato da Salvatore Pepe, il cui accompagnatore era Vincenzo Pagano.
    E’ vero che, durante i trasporti, i pazienti con disabilità possano comportarsi in maniera vivace, ma certamente quel che è capitato al giovane autistico e ripreso dalle telecamere nascoste dei carabinieri non è ammissibile.
    Il 15 luglio scorso, tra le 16 e le 17, il furgone Mercedes sta riportando a casa alcuni pazienti affetti da gravi patologie e in cura presso “Villa dei Fiori”. Un ragazzo autistico si muove e ha continui impulsivi gesti dettati dal suo autismo. Vincenzo Pagano si alza dal suo posto e si accomoda affianco a lui, prendendolo a schiaffi e pugni in testa, fino a quando il ragazzo, colpito, rimane esausto: prima cerca di calmare il dolore accarezzandosi la testa, poi non si muove più.
    All’intera scena, a dir poco drammatica, avrebbe assistito anche l’autista Salvatore Pepe senza fare nulla per evitare le percosse o per farle cessare: non avrebbe nemmeno chiesto al collega di fermarsi. Cosa dire di più?
    Di episodi di questo genere ce ne sarebbero stati altri. Sarebbe stato il caso di Gerardina “Dina“ Donatelli e dell’autista Raffaele Stanzione: l’accompagnatrice nocerina avrebbe colpito con due schiaffi una disabile e poi con altri due, dicendo: “Zitta, tu zitta, e basta! Te facc verè io si teng paur, miett nu poco a dormì”. In un altro caso, una ragazzina sarebbe stata colpita da due schiaffi sferrati da una operatrice rimasta sconosciuta e, alla reazione della paziente per i ceffoni subiti, l’avrebbe ricolpita. Non si sarebbe trattato, da parte di alcuni operatori, ma anche di insulti e violenze verbali e, quindi psichiche. Continue sarebbero state, da parte di alcuni indagati, le minacce di violenza fisica anche per far indossare un paio di calzini e, da parte di qualche autista, anche di far “testa e sediolino” i pazienti trasportati. Gianfranco Pecoraro

  6. Picchiata 38enne. La madre denuncia. E scattano le indagini. NOCERA INFERIORE. Altra vicenda che fa venire i brividi è quella capitata ad una povera disabile con gravi patologie psicomotorie fin dalla nascita e invalida al cento per cento. Quanto tristemente occorso alla trentottenne figlia e la madre, che ha sporto denuncia ai carabinieri. Ad agosto dello scorso anno uno degli autisti di “Villa dei Fiori” avrebbe accompagnato a casa la disabile riferendo alla madre che la figlia era stata portata la mattina con un’ambulanza in ospedale a Nocera perché era caduta, consegnandole anche il referto ospedaliero.
    La madre avrebbe però fatto alzare la maglia alla figlia notando striature rosse, lividi e un grosso ematoma che non le sembravano compatibili con la caduta e avrebbe chiesto spiegazioni alla ragazza.
    La disabile, pur tra mille difficoltà, aveva riferito un nome maschile e in più aveva fatto il gesto del pugno verso l’alto. La madre aggiungeva ai carabinieri che più volte la figlia si era ritirata a casa con lividi su varie parti del corpo e questa aveva interpellato l’autista che avrebbe riferito che la disabile aveva litigato con i compagni. In altri casi la 38enne disabile avrebbe riferito che una maestra avrebbe picchiato una sua compagna. Da qui sono partite le intercettazioni ambientali e le indagini della Procura di Nocera Inferiore. Va ricordato che la madre aveva riferito al marito anche in passato di episodi di violenza nei confronti della figlia. Il marito, a dire della denunciante, sarebbe morto nel 2012. Da qui si desume che altri episodi poco chiari possano essere accaduti precedentemente ai fatti narrati nell’ordinanza di custodia cautelare ai danni dei sette indagati, dipendenti della casa di cura “Villa dei Fiori” a Poggio San Pantaleone.
  7. Disabile colpita e poi ingiurie oscene riferite anche alla madre. Le indicazioni per picchiare i ragazzi e non lasciare il segno  Una disabile sarebbe stata colpita poco prima di scendere dal pullmino. In questo caso, la ragazzina sarebbe stata ingiuriata da Vincenzo Pagano dicendole che doveva avere un rapporto sessuale orale lei e la madre. E poi le sarebbe stato detto da Alfonso Ferrara di levarsi da davanti le scatole (con un linguaggio più colorito).  Poco dopo, la disabile avrebbe cominciato ad urlare e sempre Ferarra avrebbe invitato Vincenzo Pagano a picchiare la ragazza, mentre questa continuava ad urlare.
    Si arriva addirittura ad impartire precise indicazione all’accompagnatore circa le tecniche per infliggere percosse ai disabili senza lasciare traccia.
  8. «Prendilo a pedate ma la mamma non lo deve vedere». Protagonisti di un’altra scioccante conversazione intercettata sono sempre Alfonso Ferrara e Vincenzo pagano: il primo dice al secondo che con il ginocchio doveva far svegliare un disabile trasportato nel pullmino e a che lo doveva prendere a pedate senza che fosse visto dalla mamma.Insomma colpire senza essere visti.
  9. «Indagheremo anche sulle assunzioni» NOCERA INFERIORE. «Indagheremo sulle modalità di assunzione dei dipendenti coinvolti; l’indagine è tutt’altro che chiusa». Così il pm Giuseppe Cacciapuoti commenta il caso delle violenze fisiche e dei soprusi verbali di alcuni dipendenti della casa di cura “Villa dei Fiori” di Nocera Inferiore. «Le indagini – fa sapere Cacciapuoti nella conferenza stampa tenutasi ieri mattina nella  caserma del Reparto territoriale dell’Arma– sono partite in seguito alle denunce dei genitori dei disabili in cura in regime semiresidenziale. Purtroppo, devo ammetterlo, abbiamo riscontrato una totale mancanza di umanità nei dipendenti coinvolti, come traspare anche dalle riprese video che, per un problema tecnico, si sono poi interrotte dando luogo solo a registrazioni audio. Sono certo che si tratta di condotte isolate». Dure parole e comportamento di assoluto disprezzo nei confronti dei giovani disabili che prendevano in carico tutti i giorni. Il tragitto che affrontavano per raggiungere la casa di cura si trasformava per i disabili in un avere propria via del terrore dalla minuziosa spiegazione del maggiore Enrizo Calandro.Iil pm tiene a dire che nonostante l’indagine sia partita nel luglio 2014, sono state attivate tutte le misure tali da garantire e comunque intervenire prontamente, qualora vi fossero stati maltrattamenti maggiori. Allo stesso tempo, gli inquirenti, sono certi certi che si tratti di un caso isolato. Continuando nella illustrazione dell’operazione il pm precisa che infatti portati alla luce dall’operazione di ieri notte devono essere un input per tutte le strutture che si avvalgono di collaboratori che ricoprono ruoli cruciali e delicati. Secondo il magistrato Cacciapuoti quindi, le strutture dovrebbero ben valutare ed analizzare i curriculum e le competenze dei candidati. E questi indagati non avevano o non dimostravano professionalità. «Le violenze -aggiunge il maggiore Calandro- sono state facilitate dal fatto che la struttura si trova in un luogo isolato, tale da permettere ai soggetti indagati di agire con abitualità e sistemicità per il futile motivo di non voler entrare in contatto e relazionarsi coi soggetti disabili. Gli indagati sono tutti incensurati e si può escludere, infine, che i dipendenti all’interno della casa di cura siano stati al corrente dei gesti efferati al momento della loro esecuzione». Ciro Serrapica
  10. «Non sapevamo nulla di tutto questo. In 60 anni di storia non è mai accaduto
    Licenzieremo i colpevoli e ci costituiremo parte civile in un eventuale processo». NOCERA INFERIORE. «Non sapevamo nulla e la nostra buona fede è dimostrata dal fatto che, in passato, abbiamo licenziato un dipendente accusato di offese ai nostri pazienti». E’ sorpreso da quanto accaduto Romeo Barbato (nella foto) , amministratore di Villa dei Fiori (nella foto in basso), uno degli istituti più noti della zona, fondato nel 1949 e dove ogni anno si celebra un premio dedicato al mondo dell’handicap. «Sono frastornato -afferma Barbato-, non è per niente una cosa piacevole e ben presto verrà attuato un procedimento penale, nel quale ci costituiremo parte civile. A parte l’episodio del dipendente di cui parlavo prima, in 60 anni di storia la nostra casa di cura non ha mai subito scandali del genere. Per ora il personale coinvolto è stato allontanato, appena avremo sentenze ufficiali sarà, nel caso, anche licenziato. Eppure godevano tutti di un titolo riconosciuto, tra Asl e Oss, ed era impossibile intuire che, dietro la professionalità, si nascondesse tale efferatezza. Avvieremo nelle prossime ore un’indagine interna che escluderà altri coinvolgimenti».
    In un successivo comunicato stampa, la casa di cura ha scritto: «L’Amministratore di Villa dei Fiori dichiara la propria disponibilità – già fornita anche in relazione all’odierna vicenda e che è culminata nell’arresto di sette dipendenti – a collaborare con l’A.G. per il completo accertamento dei fatti Il Centro, che è una struttura tra le più complete ed innovative dell’intero meridione, viene danneggiato gravemente da comportamenti impropri che, se veri, meritano la più severa censura. Da parte dell’Amministratore vi è la ferma volontà di muoversi – in piena sintonia con l’Autorità giduiziaria – anche adottando le procedure che saranno necessarie per tutelare l’immagine del Centro e la sicurezza degli utenti.In attesa degli sviluppi giudiziari, nel mentre si ribadisce la piena fiducia nei confronti dei dipendenti in servizio, qualificati e corretti nel loro operato, si avvieranno tutti gli accertamenti opportuni che, ovviamente, verranno trasferiti all’A.G. per quanto di competenza. Inoltre, è evidente che il Centro assumerà anche tutte le iniziative processuali necessarie, ivi compresa la costituzione di parte civile nei confronti dei dipendenti che saranno eventualmente rinviati a giudizio». Massimo Salvo
  11. IL COMMENTO DI AMBROGIO IETTO
    Le  immagini filmate riprese con telecamera  e le notizie raccapriccianti,  riguardanti il comportamento di alcuni dipendenti di ‘ Villa dei fiori ’ ( sette le persone  coinvolte ed indagate in quanto ritenute responsabili in concorso tra loro ) sono state diffuse da canali informativi nazionali e, quindi, meritano credibilità.   L’indagine, avviata dall’ Arma dei Carabinieri di Nocera Inferiore fin  dall’ottobre 2014, documenta maltrattamenti fisici e psicologici  manifestati nei confronti di alcuni ospiti semiresidenziali della struttura che opera in località ‘Poggio di San Pantaleone’ di Nocera Inferiore  e che, accreditata dal Servizio Sanitario Nazionale, è abilitata all’accoglienza e alla cura di persone, prevalentemente adulte, colpite quasi sempre da importanti minorazioni psichiche.
    Può anche darsi che il comportamento non proprio ortodosso del dipendente di ‘Villa dei fiori ‘, che affibbia lo scappellotto all’adulto disabile, sia occasionale e non faccia parte dell’ordinario suo repertorio psicopedagogico. Esso, però, è sufficiente per avere un’idea abbastanza prossima dell’itinerario di formazione professionale compiuto dal dipendente della struttura che evidenzia, opportunamente in rete, lettere di congiunti degli ospiti soddisfatti della bontà della  location e del personale che opera in essa.
    Le finalità educative dell’istituzione, riprodotte sul sito di ‘Villa dei fiori ‘, alimentano, però, delle non secondarie perplessità. Si legge, infatti, che  esse mirano a far capire al disabile “ l’importanza del sacrificio per realizzare il progresso delle proprie capacità ed esercitare la forza di volontà in una logica di miglioramento “ e a “ capire il valore dell’autodisciplina, del rispetto degli altri e della solidarietà con i compagni “.
    Sembra così che la metodologia dello scappellotto venga considerata la strada vincente per far ‘capire’ il disabile stabilizzato.
    Essa, infatti, viene adottata da chi si considera sano e forte nei confronti di chi è nato ammalato e fragile! Fa riflettere il particolare che simili strutture vanno avanti da decenni, producendo più che buoni affari per i proprietari e i conduttori delle stesse. Sarebbe interessante leggere le relazioni redatte dagli addetti alla verifica della qualità del servizio erogato!
  12. Il Video  degli orrori e dell’operazione dei carabinieri  https://youtu.be/MIGh9_iLb_Y
  1. Uno degli autisti arrestati, Alfonso Ferrara di Pagani
    Uno degli autisti arrestati, Alfonso Ferrara di Pagani
    L'uscita degli arrestati
    L’uscita degli arrestati
    Conferenza stampa villa dei fiori 2. Da sinistra il luogotenente Eduardo Fraiese, il pm Giuseppe cacciapuoti e il maggiore Enrico Calndro
    Conferenza stampa villa dei fiori 2. Da sinistra il luogotenente Eduardo Fraiese, il pm Giuseppe cacciapuoti e il maggiore Enrico Calndro
    Conferenza stampa villa dei fiori 2. Da sinistra il luogotenente Eduardo Fraiese, il pm Giuseppe cacciapuoti e il maggiore Enrico Calndro
    Conferenza stampa villa dei fiori 2. Da sinistra il luogotenente Eduardo Fraiese, il pm Giuseppe cacciapuoti e il maggiore Enrico Calndro
    Il pulmino utilizzato da Villa dei Fiori per il trasporto disabili
    Il pulmino utilizzato da Villa dei Fiori per il trasporto disabili
    Raffaele Stanzione di Roccapiemonte, uno degli autisti arrestati, alla guida del suo pulmino di Villa dei Fiori
    Raffaele Stanzione di Roccapiemonte, uno degli autisti arrestati, alla guida del suo pulmino di Villa dei Fiori
    Romeo Barbato, amministratore di Villa dei Fiori
    Romeo Barbato, amministratore di Villa dei Fiori
    Le violenze nel pulmino di Villa dei Fiori 1
    Le violenze nel pulmino di Villa dei Fiori 1
    Le violenze nel pulmino di Villa dei Fiori 2
    Le violenze nel pulmino di Villa dei Fiori 2
    Le violenze nel pulmino di Villa dei Fiori 1
    Le violenze nel pulmino di Villa dei Fiori 1

    Villa dei Fiori
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