Il pianoforte di Ruggero Leoncavallo - Le Cronache
Spettacolo e Cultura Musica

Il pianoforte di Ruggero Leoncavallo

Il pianoforte di Ruggero Leoncavallo

La cantante e pianista Daniela Grimaldi ha ridonato alla musica e al pubblico lo strumento su cui il compositore aveva composto la sua prima opera, Chatterton e sul quale aveva cominciato a scrivere Pagliacci

 

Di Olga Chieffi

Potenza deve poter avere uno spazio dedicato a Ruggero Leoncavallo, che ha vissuto almeno tre anni lì, al seguito del padre Vincenzo magistrato e delle sue peregrinazioni tra Eboli e pretore, Montalto Uffugo in Calabria, dove il piccolo Ruggero visse da vicino una vicenda sanguinosa che nel 1865 costò la vita ad un giovane, preso come spunto per la sua opera più nota, Pagliacci, Arienzo e in seguito quale presidente del tribunale, a Potenza. Qui a Potenza il giovane Ruggero, iscritto al Conservatorio San Pietro a Majella decise di intraprendere la carriera di musicista e, quindi, di “fuggire” quanto prima da lì, dalla famiglia e dal padre che lo avrebbe voluto, naturalmente giurisprudente come lui. Lo spazio dedicato all’esponente del verismo musicale, potrebbe ruotare attorno al pianoforte dove Ruggero Leoncavallo studiava a potenza, dava lezioni e compose la prima opera Chatterton e mise su carta qualche cellula motivica di Pagliacci, scoperto nel deposito del Teatro Francesco Stabile grazie ad alcune ricerche persone del posto: Pietro De Angelis e Luigi D’angelo. E qui entra in gioco la passione, la generosità, la consapevolezza di musicista, della musicista Daniela Grimaldi, alla quale fu riferito che nessuno avrebbe mai restituito al mondo lo strumento restaurato, così da poterlo sentir suonare come lo sentiva Leoncavallo. Cominciarono, così le ricerche e la Grimaldi acquistò in Milano un pianoforte, coevo e gemello, ovvero un ”Franz Seiler”, con meccanica a baionetta, in abete e palissandro, da cannibalizzare per far restaurare lo strumento del maestro, che ormai, dopo 142 anni non poteva più dirsi tale, distrutto com’era nel mobile e nella meccanica. Il 2 dicembre 2018 Daniela organizzò uno spettacolo per la raccolta fondi per il restauro e il 9 agosto 2019, giorno del centenario della morte di Leoncavallo ha restituito al mondo, con il supporto dell’associazione potentina “Un passo avanti”, il pianoforte perfettamente restaurato Fu, naturalmente, firmato un protocollo d’intesa, con l’amministrazione comunale, per aprire il museo Leoncavallo a Potenza, che si sarebbe aggiunto a quello di Montalto Uffugo, paese ove Leoncavallo ambientò Pagliacci e a quello di Locarno. Ma, dopo circa sei mesi dal rientro del pianoforte nel luogo dove andava a suonarlo il maestro,  il mobile risultava completamente rovinato e da restaurare di nuovo, non solo, ma del museo non si è più parlato. Al momento, Daniela Grimaldi, non solo si è fatta carico dell’oneroso restauro del pianoforte, ma è divenuta collezionista di diversi cimeli appartenuti a Ruggero Leoncavallo, da manoscritti, a cartoline, ad oggetti, abiti, lettere, autografi. L’idea è che a Potenza si possa trovare, finalmente, un luogo da dedicare a Ruggero Leoncavallo, sia esso il casino dei nobili, il foyeur del teatro o anche uno spazio nello stesso conservatorio “Gesualdo da Venosa”. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e quindi quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. Ecco che questo nuovo spazio potrà considerarsi il segno, nel suo divenir parola, suono, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare, raccontare, continuando con Daniela Grimaldi a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, nella quale si annoderanno rapporti empatici, nascite, emozioni, che porteranno tutti a fare parte della scena che nascerà attorno al pianoforte di Ruggero Leoncavallo.