Il padre della bimba che cantava Bella Ciao: «Volevo esprimere un concetto di revisione» - Le Cronache
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Il padre della bimba che cantava Bella Ciao: «Volevo esprimere un concetto di revisione»

Il padre della bimba che cantava Bella Ciao: «Volevo esprimere un concetto di revisione»

di Redazione Regionale

“Non immaginavo che la cosa potesse travalicare, era tra amici. Le mie parole, anche se superficiali, esprimono un concetto di revisionismo storico, io mi definisco revisionista. Ho letto Giampaolo Pansa, sono in linea con quanto lui ha scritto”. A parlare e’ Paolo Santanelli, il papa’ che su Facebook ha scritto un post dopo aver ‘sorpreso’ la figlia a cantare Bella ciao, inserita nei testi della recita di Natale della scuola De Amicis, quartiere Chiaia, a Napoli.
E assicura: “Avrei avuto la stessa reazione anche se mia figlia avesse cantato Faccetta nera”. La definizione di ‘vigliacchi’ riferita ai partigiani, come ha fatto nel primo post pubblicato sull’argomento, “non e’ per tutti i partigiani”. “Porto rispetto – dice all’ANSA – per quelli che non si prestarono ai dettami del Partito comunista”. “Avrei potuto togliere quella parola – afferma – ma sono un revisionista, la mia non e’ assolutamente una posizione ideologica filo-nazista. Io apprezzo la Resistenza, parlavo della storia in se’. Il vero senso dei miei post era uno sfogo”. Parole che, come egli stesso spiega, hanno alla base “motivazioni di tipo religioso”. “Ho educato mia figlia secondo principi cattolici, con la magia del Natale e, a 10 anni, preferirei che cantasse ‘Tu scendi dalle stelle’ – aggiunge – Io auspico che la recita si faccia, chiedevo che fosse tolta la canzone, ho espresso una mia idea, non voglio assolutamente che i bambini siano penalizzati, hanno lavorato a un progetto. Mi domando: non e’ forse una provocazione inserire questa canzone della recita di Natale? Si cerca forse di oscurare la cultura cattolica a vantaggio della sensibilita’ di altri bambini, di altre religioni?”. Ma l’auspicio e’ che la recita, in programma la prossima settimana, si faccia”. “Sarebbe penalizzante per i bambini non consentire loro di fare la recita. Poi dopo, magari, si discutera’ se era idoneo o meno inserire quella canzone – conclude – Io sono d’accordo con il progetto che hanno fatto, i bambini devono imparare la Costituzione e la storia. Dico solo che quella canzone potevano inserirla in una recita che non fosse quella di Natale”