Il nipote di don Luigi rompe il velo di ipocrisia «Non fu trattato bene dalla chiesa salernitana» - Le Cronache
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Il nipote di don Luigi rompe il velo di ipocrisia «Non fu trattato bene dalla chiesa salernitana»

Il nipote di don Luigi rompe il velo di ipocrisia «Non fu trattato bene dalla chiesa salernitana»

I suoi fedeli di Torrione e Sala Abbagnano non lo hanno abbandonato e ieri pomeriggio lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio. Una chiesa stracolma quella di Filetta per celebrare i funerali di don Luigi Zoccola, l’amato prete salernitano morto improvvisamente nel giorno di San Matteo. Anche la chiesa salernitana era al gran completo, guidata da Mons Moretti che ha celebrato la Santa messa sul sagrato della chiesa di San Giovanni. Non è stata una messa facile per Mons Moretti che alla fine ha subito anche la contestazione del nipote del sacerdoto che nel suo intervento ha rotto quel velo di ipocrisia con cui si era proceduto con l’omelia riparatrice: “Non è stato trattato bene dalla chiesa” ha detto Mimmo Zoccola, distrutto dal dolore per la scomparsa di don Luigi. Mettendo il dito nella piaga. Mons Moretti nella sua omelia, alla presenza di una quarantina di sacerdoti, ha ricordato la vicenda che portò dopo 40 anni don Luigi lontano dalla sua chiesa di Torrione Alto. “Abbiamo deciso insieme – ha detto Moretti- gli ho fatto capire le condizioni della chiesa. E il suo cuore grande ha sopportato questo dispiacere, calandosi nella nuova realtà (cappellano all’ospedale Ruggi), con la generosità che gli riconosciamo. Un ammalato tra gli ammalati” ha chiosato l’arcivescovo. Ma le sue parole non hanno fatto breccia nel cuore dei fedeli che conoscevano un’altra verità, conoscevano il dolore con cui don Luigi fu costretto a lasciare quella comunità che lui amava e seguiva ogni giorno e veniva ricambiato con grande affetto. Mai venendo meno all’obbedienza nei confronti del suo vescovo. Erano presenti ai funerali, tra gli altri, Alfonso Andria, Tino Iannuzzi, il sindaco di San Cipriano, l’ex primo cittadino Attilio Naddeo, il farmacista Mariolino Grimaldi oltre ai familiari, il fratello Roberto, la sorella Giovanna, il cognato Antonio Bottiglieri, la cognata Annamaria Genovese. Presente anche l’avvocato Guglielmo Scarlato intervenuto con un ricordo del sacerdote che conosceva benissimo.