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IL NATALE 1940 DI MATTEO AL FRONTE

Era la vigilia di Natale. I Greci, tra la neve che aveva ripreso a cadere, tentarono un breve attacco, subito respinto. Finalmente nel pomeriggio era ritornata la calma, ma alla stanchezza fisica ora si accompagnava la malinconia, che precede ogni festa. Avrei voluto appartarmi dentro il bosco e starmene solo a ricordare. In attesa della posta andai a salutare Erminio che, come sempre, stava seduto sul tronco a pestare il caffè dentro la gavetta sfondata. Andrea raccontò di aver sentito da un conducente che, in occasione del Natale, ci avrebbero distribuito dei pacchi: c’era da sperare in questi perché il rancio sarebbe stato più magro del solito. Quando, infine, si accostò al fuoco il postino della compagnia, inzaccherato fino ai capelli, ci dichiarò sfiduciato che il suo viaggio nelle retrovie era stato inutile perché la posta non era arrivata.
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