Il monologo di Capodanno - Le Cronache
Attualità

Il monologo di Capodanno

Il monologo di Capodanno

di Marta Naddei

Più che un report di fine anno è stato uno “one man show”. Nessuna domanda è stata consentita ai giornalisti della carta stampata ieri mattina, al termine di quella che sarebbe dovuta essere una conferenza stampa per illustrare i risultati ottenuti dell’amministrazione comunale nel corso del 2014. Un incontro filato via liscio come un monologo di Carmelo Bene dei tempi d’oro: dopo aver elencato quanto fatto dall’esecutivo cittadino durante questo anno e qualche accenno ai progetti per l’imminente 2015, fine delle “trasmissioni”: nessun invito a porre domande e primo cittadino direttamente alle interviste televisive, nel corso delle quali ha eluso anche una domanda sulla questione primarie del Pd. Insomma, una scena già vista come, in buona sostanza, è già visto il report presentato ieri mattina tra iniziative che perdurano nel tempo, annunci di conclusioni delle grandi opere (Stazione marittima a marzo; Porta Ovest; Cittadella giudiziaria per la quale – pare – sia stato approvato un emendamento di Fulvio Bonavitacola in base al quale entro 60 giorni dovrebbe essere firmato il decreto di finanziamento per l’erogazione dei 6 milioni di euro utili al completamento; il completamento dei tunnel del Lungoirno, finiti a settembre e che sarebbero dovuti essere pronti entro quattro mesi) entro il 2015 – esattamente come accaduto durante il report dello scorso anno – e aperture di nuovi cantieri per spingere ulteriormente Salerno nella dimensione turistica. «Si tratta di opere storiche – ha detto De Luca – non è il marciapiedi del rione Zevi, che pure stiamo facendo». A tal proposito, De Luca ha nuovamente parlato di varianti urbanistiche per consentire la realizzazione di strutture alberghiere in città ma non è dato sapere dove il Comune immagina di insediare nuovi edifici perché non è stato possibile chiederlo. Nell’anno che si appresta ad iniziare è previsto l’avvio di cantieri per 900 milioni di euro: 554 milioni di stanziamenti privati per project financing, 250 per le opere pubbliche ed infine altri 94 milioni di euro per la riformulazione del progetto “Più Europa”. Insomma, un comizio in piena regola che ha riguardato, in particolare, l’aspetto urbanistico di Salerno. E così tra un paragone e l’altro con Barcelona e importanti annunci di superamento di blasonate capitali e località europee, la presentazione del report di fine anno è terminata con l’assordante silenzio dei rappresentanti della carta stampata nella sala del Gonfalone. Un soliloquio che il coordinatore cittadino di Forza Italia, Antonio Roscia ha definito degno del «miglior Petrolini/Nerone che fará la cittá “più grande e più bella che pria”» tale da amareggiare amareggia per la completa assenza di confronto e democrazia. Siamo al Minculpop salernitano, siamo alla deriva del Kim Il Sung de noantri. Le domande le porremo noi di Forza Italia, insieme a tutto il centrodestra unito. Le porremo non al sindaco pro-tempore ma alla cittadinanza con dati alla mano e poi vedremo chi avrá la ragione dalla sua parte».