Il mea culpa di Schiavon: «Chiedo scusa ai salernitani per quella gara di Taranto» - Le Cronache
Salernitana

Il mea culpa di Schiavon: «Chiedo scusa ai salernitani per quella gara di Taranto»

 “Chiedo scusa a tutti i tifosi salernitani”. A distanza di tanti anni, ventisette per  la precisione, il signor Mariano?Schiavon (nella foto) da Padova ha fatto mea culpa, lunedì sera nel corso della trasmissione “Gli angeli dalla faccia sporta, condotta da Tommaso D’Angelo e Franco Esposito. Schiavon è uno di quegli arbitri entrato suo malgrado nella storia della Salernitana. Stagione 1985/86, l’anno di Totò?De Vitis, di Sereni in panchina, di una squadra che sembrava poter davvero in quel catino infuocato che era il Vestuti, riportare la Salernitana in serie B. A frenare la rincorsa fu anche la partita giocata dai granata a Taranto. Arbitro, proprio Mariano?Schiavon. Granata subito in vantaggio, naturalmente con Totò?De Vitis. Poi il direttore arbitrale divenne il protagonista assoluto dell’incontro.?Al 37’ sorvola su un doppio fallo di mano del tarantino Biondo. Poi nella ripresa dopo il pareggio di D’Ottavio annulla un gol regolarissimo al bomber granata, perdendo totalmente il controllo espellendo quattro calciatori granata. Lombardi, Leccese, dopo il gol del 2-1 realizzato sempre da D’Ottavio, Conforto e infine De Vitis:?“A distanza di tempo posso dire che ho sbagliato.?Avevo già arbitrato la Salernitana, quando in panchina c’era Ghio ed ero stato accusato dai commissari arbitrali” – ricorda Schiavon -?“di essere stato di manica troppo larga nei confronti della Salernitana. Un rimproverò che effettivamente mi condizionò quel giorno a Taranto”. In panchina c’era Sereni:?“Ci siamo incontrati e ci siamo detti la stessa cosa: quel giorno ci siamo giocati la carriera”. Ed infatti Schiavon si ritrovò dopo poco ad essere retrocesso a guardialinee prima di essere radiato dall’Aia in quanto faceva il giornalista.?Attualmente fa parte della commissione antidoping e sabato scorso era a San?Siro per Milan-Chievo. La partita di Taranto non finì, come ben ricorda Schiavon, al 90’. Infatti dopo quella sfida un gruppo di tifosi salernitani diede mandato all’avvocato Giella di denunciare Schiavon per truffa. C’era il precedente di Bergamo condannato su denuncia di tifosi partenopei, dopo un Milan-Napoli sospesa per nebbia dopo un minuto del secondo tempo.?E poi questo gruppo di tifosi, rivedendo il match trasmesso da una televisione tarantina, si accorse che la gara era durata meno di novanta minuti. L’avvocato Giella dopo tante pressioni sia dalla Salernitana che dalla Figc decise di rimettere la querela:?“Però io sono dovuto venire a Salerno in tribunale per firmare la remissione” – conclude Schiavon – “e l’Aia non mi pagò neppure le spese di viaggio”.