“Il Girasole”: in 17 a rischio processo - Le Cronache
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“Il Girasole”: in 17 a rischio processo

“Il Girasole”: in 17 a rischio processo

Hospice “Il Girasole” a rischio processo 17 tra medici ed infermieri. Il giudice per le udienze preliminari Gennaro Mastrangelo ha fissato l’udienza preliminare a carico di 17 persone. a richiedere il rinvio a giudizio è stato il sostituto procuratore Elena Guarino. Il prossimo 8 maggio, dinanzi al gup compariranno: Alessandro Marra, Giovanni Zotti, Antonio Magrini,Luigi Mastrangelo, Mario Vicidomini, Davide Di Maio, Carmine Iorio, Cosimo Galdi, Gerarda Conte, Loredana De Ruberto, Liliana Moccaldi, Sinibaldi Rufolo, Pasqualina Calzaretta, Claudio Schettini, Giuseppe Valletta, Guglielmo Zottola e Vito Pastena. Per tutti le accuse sono di truffa, peculato, abuso d’ufficio. solo per il dottore alessandro Marra sussiste anche l’accusa di omicidio. Nel corso dell’udienza preliminare. alcuni degli indagati hanno anche ricevuto, già a suo tempo, l’interdittiva della sospensione dai pubblici uffici. era ottobre 2018 quando i carabinieri del nas eseguirono un’ordinanza nei confronti di 11 dirigenti medici e appartenenti al personale infermieristico in servizio presso l’unità operativa di Medicina del dolore e cure palliative – hospice “Il giardino dei Girasoli”. secondo la Procura spesso gli infermieri non si recavano nei giorni previsti oppure non si reca- vano proprio dai pazienti che dovevano ricevere le cure palliative presso le loro abitazioni. Molti di loro entravano nella sede del distretto sanitario, timbravano con badge ma poi uscivano dall’ufficio per andare a fare commissioni private, salvo rientrare entro la fine del turno. sicuramente la posizione più grave è quella del dottor Alessandro Marra accusato anche di omicidio. Il Pm nella conclusione indagini scrive che “nella sua qualità di medico – chirurgo (esperto di cure palliative), mediante la somministrazione di concentrazioni molte elevate di Midazolam, rientranti tra quelle potenzialmente tossiche, cagionava la morte di Carmine Giannattasio, agendo consapevolmente e deliberatamente in contra- sto con le ultime volontà espresse dal paziente e dai suoi familiari che avevano richiesto solo cure palliative atte a fronteggiare il dolore”.