Il giallo del Riesame di Manna. La raccomandata non arriva - Le Cronache
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Il giallo del Riesame di Manna. La raccomandata non arriva

Il giallo del Riesame di Manna. La raccomandata non arriva

di Andrea Pellegrino

L’attenzione è tutta puntata sulla Procura di Roma. S’attende la chiusura delle indagini, con la consapevolezza che la sostanza dell’inchiesta ancora non è venuta fuori del tutto. Manna ha presentato istanza di riesame. Ma, nonostante una prima “raccomandata postale” andata persa e una successiva consegna a mano dell’istanza, pare che la data non sia ancora fissata. O meglio, gli atti (completi) non siano ancora stati trasmessi ai legali. La Scognamiglio (moglie di Manna), invece, ha fatto richiesta per essere ascoltata e pare che abbia consegnato «tutto il materiale utile all’inchiesta in suo possesso» alla polizia giudiziaria. Anche Vincenzo De Luca, già il 29 ottobre, aveva fatto richiesta al procuratore Pignatone, di interrogatorio per «chiarire la propria posizione». Ma al momento per gli indagati nulla si è mosso. Ad eccezione di una “visita romana” dell’avvocato Felice Lentini che assiste Nello Mastursi (ex capostaff di De Luca), negli uffici della Procura per l’acquisizione di primi atti.
Intanto il Csm si è espresso sul giudice Scognamiglio. «Sono i comportamenti tenuti dal marito, Guglielmo Manna, ad aver determinato per Anna Scognamiglio, “l’impossibilità di continuare a svolgere, con piena indipendenza e imparzialità le funzioni di giudice del tribunale di Napoli”; e questo a prescindere da ogni eventuale responsabilità del magistrato e dalla sua stessa consapevolezza della “strumentalizzazione” del suo ruolo che stava facendo il coniuge». Così la prima commissione del Csm che ha aperto la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale nei confronti di Scognamiglio, giudice relatore dell’ordinanza del tribunale di Napoli che consentì di restare in carica al governatore della Campania Vincenzo De Luca, congelando la sospensione prevista dalla legge Severino.Dopo aver esaminato le carte inviate dalla procura di Roma i consiglieri non sembrano avere dubbi. «E’ di tutta evidenza – scrivono- che c’è stato il tentativo di Manna di ottenere una nomina in ambito sanitario con un alternarsi di blandizie, lusinghe e minacce nei confronti di persone che rivestono ruoli influenti in ambito regionale, tutte più o meno strettamente legate al presidente De Luca. E lo ha fatto usando la sua veste di consorte della relatrice delle cause da cui dipende il futuro politico prossimo del presidente della Regione Campania». La Scognamiglio potrà difendersi dalle contestazioni il 25 novembre prossimo, data in cui è stata convocata a Palazzo dei Marescialli.