Il Dante di Sanguineti per le nuove generazioni - Le Cronache
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Il Dante di Sanguineti per le nuove generazioni

Il Dante di Sanguineti per le nuove generazioni

di Olga Chieffi

Stamane una Tempesta spazzerà via secoli di incrostazioni, sedimentazioni, tradizioni sullo studio dell’opera dantesca. Dalle 10,20 alle 11,20, infatti, il filologo Federico Sanguineti, dialogherà in diretta sui nostri canali social Facebook, https://www.facebook.com/lecronachequotidiano e YouTube https://www.youtube.com/channel/UCJaOrPcGFKLxjQWMMDaiM4g, con gli studenti dei licei “Torquato Tasso”, “Francesco De Sanctis”,“Giovanni da Procida” e “Alfano I” di Salerno, unitamente al “Renato Caccioppoli” di Scafati, co-organizzatore dell’evento e al liceo “Galizia” di Nocera Inferiore, e con tutti i nostri lettori, prendendo quale “Launching pad” per dirla con Duke Ellington, la sua ultima opera “Le parolacce di Dante”, in libreria per le edizioni Tempesta, con la prefazione affidata a Moni Ovadia. Un agile volumetto pubblicato in occasione dell’anno celebrativo del DCC anniversario della morte dell’Alighieri e del centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano. Sono 14 i capitoli, in scrittura chiara e comunicativa, in ossequio all’onestà intellettuale che contraddistingue l’autore, attraverso cui si snoda la storia e l’analisi della “parolaccia”, dalla Bibbia in poi, passando per il “Manifesto del partito comunista” di Karl Marx e Friedrich Engels, ovvero della sua anticipazione nella Commedia di un’Italia serva e borghese. Gli studenti saranno “iniziati” allo stile di Federico Sanguineti, che è un approccio all’opera, è un incrocio tra il porsi “vergine” al cospetto della pagina, ma allo stesso tempo, lascia trasparire un lavoro di ricerca e deduzione intensissimo. Il messaggio lanciato sarà quello di non sottostare a quella concatenazione di sistemi e imposizioni, blocchi marmorei, sotto cui aggobbire, ma far ricerca e interpretazione in prima persona, d’ispirazione e immediato riferimento. Un metodo, secondo il quale ciò che rimane nascosto non stabilisce il limite e lo scacco dell’interpretazione, ma ne costituisce il terreno fecondo, ove, qui, un nuovo modus può fiorire e svilupparsi. In quest’ opera, inserita nella collana della casa editrice “Filologia minima essenziale”, caratterizzata da una sintesi stringente e una scrittura semplice e per “sottrazione”, l’invito è quello di ricominciare dalla pagina dantesca, in difesa della sua bellezza, e ancora, verificare, immaginare, scegliere, analizzare, ideare per conseguire nuove folgorazioni e meraviglie inaudite e nuovi spegnimenti angosciosi, in un avvicinarsi, tendere, aspirare continui a qualcosa che mancherà, che non si otterrà.