Il Comune accende i riflettori sull’autismo - Le Cronache
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Il Comune accende i riflettori sull’autismo

Al via i lavori per la costruzione del primo centro per il sostegno e la cura dei bambini colpiti da autismo all’interno dell’ex scuola materna di Mercatello. Ieri mattina il sindaco Vincenzo De Luca, il presidente dell’associazione di volontariato “Una breccia nel muro” Alberto Zuliani, insieme alle rappresentanti dei due partner, Fondazione Vodafone Italia e Enel Cuore Onlus,  hanno inaugurato il cantiere situato in via Picenza, alla presenza anche dell’assessore comunale alle politiche sociali Nino Savastano. E’ entrato così nel vivo quanto previsto dal protocollo d’intesa firmato lo scorso 5 luglio da Comune di Salerno, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’associazione di volontariato “Una Breccia nel muro”. All’interno della nuova struttura i bambini della fascia di età 2-6 anni potranno ricevere un primo intervento terapeutico subito dopo la diagnosi effettuata dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù, per poi intraprendere un percorso intensivo della durata di un anno che prevede anche la formazione delle famiglie; queste potranno così proseguire la terapia a casa e gestire le situazioni di criticità che quotidianamente si presentano. «La prevalenza dell’autismo è di un bambino ogni 150 quindi è molto forte. Nel meridione – ha affermato Zuliani – non ci sono strutture di questo tipo, noi ne abbiamo due a Roma che trattano bambini da 2 a 6 e da 7 a 12 anni. Quella che apriremo a Salerno si occuperà solo di bambini da 2 a 6 anni. Con l’apertura del centro di Salerno, ogni anno, sarà data risposta a 50 bambini; appena un inizio che ci auguriamo possa crescere in quantità e qualità, con il sostegno della comunità e delle istituzioni. Abbiamo iniziato una prima selezione dei bambini e ricevuto numerose domande da parte di aspiranti terapisti ai quali proporremo un corso di formazione. Alcuni saranno assunti mentre gli altri avranno acquisito una competenza aggiuntiva che potranno esibire nei confronti della domanda che proviene dal territorio che il centro non sarà comunque in grado di soddisfare. D’altronde, già operano altri soggetti. Il centro si aggiungerà ad essi, mettendo a frutto l’esperienza che ha maturato finora; il dialogo, l’interazione e lo scambio potranno arricchirci reciprocamente. Il nostro obiettivo – ha continuato Zuliani – è che il centro diventi parte integrante del tessuto sociale della città, costituisca una risposta durevole alle persone con sindrome autistica e alle loro famiglie, sostenuta dalla solidarietà delle imprese e della popolazione, alimentata da una cultura istituzionale che a Salerno è presente e fattiva». Molto soddisfatto anche il primo cittadino: «In un momento di crisi drammatica e fronte dei continui tagli alle politiche sociali possiamo dire con orgoglio e soddisfazione che il Comune di Salerno amplia ulteriormente il ventaglio di servizi a favore delle fasce deboli. Salerno sta diventando sempre più un polo di forte interesse nel campo della ricerca medica e delle prestazioni socio-sanitarie. Diversamente da altre malattie o disagi, raramente l’autismo incontra i riflettori dell’opinione pubblica: è un problema che richiede una attenzione e una sensibilità particolari. Questo determina spesso condizioni di assoluto sconforto per le famiglie, che spesso vivono questo dramma in completa solitudine; uno sconforto spesso aggravato dalla scarsa conoscenza dei percorsi da adottare. Noi crediamo molto in questo progetto, guidato da un protocollo di cura ispirato ai più alti livelli di approccio scientifico, proprio perché capace di darci assolute certezze scientifiche e, dunque, di garantire maggiore serenità alle famiglie. La struttura individuata risponde perfettamente alle esigenze e allo scopo dell’iniziativa. Qui ospiteremo bambini da ogni parte d’Italia, a conferma dell’accoglienza della nostra città e della costante attenzione della nostra amministrazione nei confronti delle fasce più deboli. Salerno – ha concluso De Luca – si conferma una volta di più la città della solidarietà».