«Il 2018? Calo delle vendite. Il 2016 resta l’anno post crisi migliore» - Le Cronache
Ultimora Cronaca Attualità Primo piano Salerno

«Il 2018? Calo delle vendite. Il 2016 resta l’anno post crisi migliore»

di and.big.

Con l’anno nuovo si avvicina anche l’inizio dei saldi. Il 5 gennaio prenderanno il via nella nostra regione, rappresentando una boccata d’ossigeno in particolare per i commercianti di beni durevoli e capi d’abbigliamento, messi tuttavia a dura prova dall’ immediatezza e dall’efficienza dell’e-commerce. L’arma che consente di rimediare in parte alla deriva dello shopping tradizionale è la fidelizzazione del cliente, come racconta Beniamino Brancaccio, manager store dell’omonimo storico negozio d’abbigliamento salernitano.
Signor Brancaccio, il Suo negozio è da sempre un riferimento nel panorama salernitano nel settore dell’abbigliamento.
Volendo tracciare un bilancio del 2018 conclusosi ed in particolare del periodo natalizio che ormai con l’anno nuovo ormai iniziato volge al termine, crede che la sua attività abbia vissuto un periodo positivo?
«Il 2018 che si è appena concluso è stato un anno discreto ma non scintillante, ha segnato un leggero segno negativo sotto il profilo delle vendite rispetto all’anno precedente, che a sua volta si era caratterizzato per una certa frenata rispetto all’annata precedente, il 2016, probabilmente la migliore nel post-crisi».
In particolare quali sono stati gli articoli che sono stati maggiormente venduti nel periodo natalizio che si appresta ormai alla sua conclusione?
«Essendo la mia attività orientata all’abbigliamento maschile, e commercializzando peraltro marchi per un pubblico di nicchia, gli articoli maggiormente scelti dalla clientela in questo periodo sono stati accessori. Cinture, cravatte, sciarpe, e anche pullover hanno sicuramente rappresentato i capi maggiormente venduti, scelti spesso come regalo dalle mogli per i loro mariti. Ovviamente non è mancata la vendita di articoli più importanti sia sotto il profilo della loro utilità che ovviamente del prezzo praticato, come i cappotti, per fare un esempio. Una regola che come sempre vale è sostanzialmente questa: tanto più è remoto il grado di parentela tanto meno i regali acquistati sono stati costosi, e quindi remunerativi per la nostra attività».
Il 5 gennaio inizieranno ufficialmente i saldi invernali, qual è la sua opinione a riguardo e quali sono le Sue aspettative per questo periodo di grandi sconti che si approssima?
«I saldi a mio parere sono stati eccessivamente anticipati negli ultimi anni. Un tempo partivano alla fine di gennaio ed era un bene. Ormai, visto ormai il clima sempre più mite di cui godiamo, ci sono prodotti che poniamo in vendita direttamente scontati. E questo è un bene per i clienti occasionali ma non per noi esercenti. I clienti fidelizzati sono sicuramente più saggi: compiono acquisti in qualsiasi altro periodo e godono, ovviamente, di sconti discrezionali legati al rapporto di fiducia e di fedeltà che si instaura. I clienti occasionali, invece, talvolta approfittano dell’avvicinarsi dei saldi per richiedere sconti prima del tempo, magari provando in anticipo i capi per poi acquistarli online, costringendoci in questo modo ad un mercanteggiare che non è qualificante per chi come noi porta avanti un’attività con dedizione e professionalità». and.bign.