I rioni collinari festeggiano "Sant'Esattore" - Le Cronache
Cronaca

I rioni collinari festeggiano “Sant’Esattore”

I rioni collinari festeggiano “Sant’Esattore”

di Marta Naddei

Al centro si festeggia il santo, in collina l’esattore. «Qui non festeggiamo san Matteo, bensì “san Esattore” visto che l’unico aspetto che ci tocca da vicino è quello di dover pagare servizi di cui non possiamo usufruire». Nel giorno del fermento salernitano per la festa di san Matteo c’è una parte della città che non ci trova proprio nulla da festeggiare. E non perché la processione non arrivi fin alle colline di Rufoli, ma perché sembra che ormai, quella parte di popolazione si senta estranea al resto della città. Ne è la prova la costituzione del comitato Città collinare che, qualche mese fa, aveva anche avanzato l’ipotesi di un distacco da Salerno per accorparsi al Comune di San Mango Piemonte. Nessun intervento di riqualificazione o di miglioria nella zona collinare della città, nonostante il piano delle opere da 250 milioni di euro avviato dal sindaco De Luca proprio in vista della fatidica data del 21 settembre. Ieri, in occasione delle celebrazioni per san Matteo, nelle frazioni di Ogliara, Rufoli, Pastorano, San Felice, si è invece “festeggiato” l’altro aspetto dell’Evangelista, quello relativo alla sua professione di esattore delle tasse. Una forma di pacifica protesta atta a reclamare attenzione su tutta una serie di problematiche che interessa la zona alta di Salerno. «I residenti continuano a pagare le stesse tasse e imposte di chi vive al centro – scrive il presidente Leonardo Gallo – senza poter godere degli stessi servizi. Così noi il 21 settembre festeggiamno il patrono nella versione prima che si convertisse, quando faceva l’esattore. Siamo considerati solo un bacino di voti – prosegue – ma siamo di fatto cittadini di serie B. De Luca, e con lui il vicesindaco Avossa, deve capire che i soldi non sono i suoi e noi meritiamo rispetto e servizi come succede nelle altre zone della città.Non ci sono controlli, non c’è una palestra, non c’è un parco giochi, non c’è nulla. Una “piazza chiusa” è stata inaugurata a mo’ di contentino dopo la costituzione di Città collinare. Ora ci sono i nuovi alloggi comunque destinati a cittadini di altre zone di Salerno. Intanto noi continuiamo a pagare. Dei 250 milioni di opere nelle zone collinari non è arrivato nulla, se non le briciole. In quanto allo strabismo amministrativo con il quale si fa finta di non vedere si fa rilevare per l’ennesima volta che si spendono enormi risorse al centro e nella periferia orientale, persino per le feste del quartierino, mentre, sulle zone collinari, le strade continuano a essere dissestate e al limite dello smottamento»