I presidi chiedono l’intervento della Provincia - Le Cronache
Attualità

I presidi chiedono l’intervento della Provincia

I presidi chiedono l’intervento della Provincia

Dove andranno a finire gli istituti Virtuoso e Trani-Moscati dopo il trasferimento nell’edificio di loro pertinenza di “Salerno Mobilità”? Sin dal 1998 i locali di via Urbano II ospitano le succursali dei due istituti professionali professionali che adesso si vedono sfarattati in favore dell’azienda municipalizzata. Alunni, professori, personale amministrativo, aule tematiche e attrezzatture didattiuche dovranno quindi a breve essere trasferite altrove, dopo lo “sgombero” ma ancora non è dato sapere quale dovrebbe essere la loro suddetta “localizzazione”. In base alla legge 23 del 1996, fu stipulato un contratto, risalente al 1998 tra il Comune e la Provincia, che attribuisce all’ente di Palazzo Sant’Agostino “la responsabilità sull’edilizia delle scuole superiori”. Le perplessità, i dubbi, le incertezze coinvolgono in primo luogo la Provincia con l’assessore all’edilizia scolastica Nunzio Carpentieri. Le domande che egli si pone partono dal presupposto se “il Comune abbia dimenticato questo contratto” aspettando che tutto questo sia “un equivoco” che può essere risolto con le dovute risposte e “senso di responsabilità”. Nell’ottobre del 2012 il Comune di Salerno con delibera di Consiglio Comunale ha concesso gli stessi immobili alla società “Salerno Mobilità”, successivamente il 28 maggio la stessa società ha comunicato ai dirigenti scolastici che occupano questi “immobili”. Lo sfratto degli istituti dovrà avvenire entro il 31 agosto. La Provincia in quanto “circoscrizione territoriale dotata di autonomia amministrativa” aspetta un riscontro con il Comune per eventuali chiarimenti da dare “logicamente” anche ai dirigenti scolastici chiamati “in appello”. Una dichiarazione basata sicuramente sull’esempio “della buona scuola” è stata rappresentata dal Preside dell’istituto Professionale “Virtuoso” Gianfranco Casaburi. L’istituto è formato da nove classi con circa 200 ragazzi, con un solo corridoio, tutto il resto dell’immobile è del “Moscati”. I dirigenti scolastici continueranno il loro “percorso” aspettando esiti positivi dalla Provincia, poiché il problema persiste e nasce proprio dalla numerosa presenza degli studenti. Riusciranno ad accordarsi su questa vicenda, o i ragazzi saranno costretti a settembre a dover rivendicare il proprio banco? Lo stesso edificio ospita anche il liceo scientifico Da Procida, dai cui vertici non arriva alcun commento sulla vicenda, visto la mancanza di qualsiasi comunicazione di sfratto pervenuta agli uffici di via Urbano II. Mariangela Molinari