I Matrone: controllare il territorio con l'aiuto dei Casalesi - Le Cronache
Cronaca Giudiziaria

I Matrone: controllare il territorio con l’aiuto dei Casalesi

I Matrone: controllare il territorio con l’aiuto dei Casalesi

Pina Ferro

 

Riprendere il controllo del territorio senza destare sospetti. Era questo l’obiettivo del clan Matrone a Scafati. Per fare ciò, ovvero per lavorare dietro le quinte ed ottenere grossi risultati, il sodalizio aveva studiato un piano ben preciso: stringere un patto con i Casalesi. Dunque, la riconquista del territorio ed il controllo dell’economia doveva passare attraverso i clan del Casertano. La ricerca di una nuova leadership per il clan Matrone, dopo l’arresto del capo Francesco Matrone, meglio noto come “la belva” , è contenuta nella relazione annuale della Corte D’Appello approntata per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.

Il piano era semplice. Il clan Matrone avrebbe continuato a detenere il controllo del territorio attraverso la concessione ai Casalesi del permesso ad estendere i propri interessi anche sul territorio di loro competenza, in particolare Scafati e dintorni. Gli interessi erano soprattutto economici. Accrescere il controllo dell’economia era possibile solo attraverso gli appalti pubblici. Le grandi opere muovo grosse somme di denaro.

E, i sodalizi criminali avevano anche cominciato a gettare le basi per raggiungere l’obiettivo che si erano prefissato. Al centro dell’attenzione vi erano vari settori del Comune di Scafati: Parcheggi, settore cimiteriale, costruzione di opere pubbliche e rifiuti. Un piano perfetto che ha dovuto fare i conti con un aspetto sottovalutato: l’intervento inaspettato della direzione distrettuale antimafia.

Il piano della malavita era quello di infiltrasi gradualmente nella “res pubblica” al punto che il Consiglio dei Ministri alla fine ha decretato lo scioglimento del consiglio comunale per camorra.

Lo scioglimento del Consiglio comunale non ha certamente fermato l’attività della Dda portata avanti con gli uomini della Dia, né del pubblico Ministero Vincenzo Montemurro che sta continuando a lavorare sia sui documenti acquisiti che sulle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia.

L’accordo tra i clan, per prendere il posto dei Loreto-Ridosso, pare sia stata anche relazionato dalla Commissione d’Accesso agli atti che lo scorso anno per sei mesi ha “presidiato” Palazzo di Città.

Dunque, sulla ripresa del territorio da parte dei Matrione sta lavorando la Procura che è alla ricerca del maggior numero possibile di conferme circa la presenza dei Casalesi a Scafati. Presenza che in passato è stata già denunciata dalle forze politiche avversarie all’ex sindaco.