I comunali proveranno a prendersi il Salone dei Marmi - Le Cronache
Primo piano

I comunali proveranno a prendersi il Salone dei Marmi

Proveranno a prendersi il Salone dei Marmi. Ci proveranno in maniera civile e se non dovessero riuscirci terranno la loro assemblea in piazza Giovanni Amendola.
Saranno circa 800 i dipendenti comunali che, questa mattina, di buon’ora tenteranno di tenere la propria assemblea all’interno del Salone dei Marmi, quel salone di Palazzo di Città che l’amministrazione comunale, senza troppi fronzoli, gli ha negato senza dare alcuna motivazione.
«Proveremo a prendercelo – afferma con semplicità il coordinatore della rsu del Comune di Salerno, Angelo De Angelis – Lo abbiamo chiesto e ci è stato negato senza motivo. Se le forze dell’ordine ce lo impediranno, nessun problema. Ci sposteremo pochi metri più in là. Ma questo non toglie il gravissimo atteggiamento assunto da parte dell’amministrazione comunale che, di fatto, ci caccia da casa nostra».
Sulla questione dei dipendenti comunali è intervenuto, dopo lungo silenzio, anche il primo cittadino di Salerno. Vincenzo De Luca ne ha parlato ai microfoni di Radio Alfa, rivolgendosi ai sindacati in maniera dura, etichettandoli come “irresponsabili”. «Mentre viviamo una situazione di crisi incredibile – ha dichiarato il sindaco De Luca – e dobbiamo fare i salti mortali per recuperare cinque milioni di euro per pagare gli stipendi, qualcuno del sindacato mostra atteggiamenti irresponsabili. Avevamo concesso il Centro sociale per fare l’assemblea dei dipendenti. I sindacati volevano il Salone dei Marmi. Non hanno capito che il Comune è un luogo di lavoro dove vengono i cittadini. Questi comportamenti poco responsabili rappresentano degli atteggiamenti incompatibili con la situazione di crisi che si sta vivendo». Accusa rispedita prontamente al mittente dai sindacati che – tramite il coordinatore De Angelis – sottolineano come «fino ad oggi siamo stati fin troppo responsabili, rinunciando prima al 40% dello stipendio lo scorso anno, con la richiesta di rinunciare, ora, ad un altro 10%. Praticamente – spiega ancora – nel corso di un anno e mezzo abbiamo rinunciato alla metà degli emolumenti. Irresponsabile, in questo caso, è solo l’amministrazione comunale perché prende decisioni unilaterali. Nel corso degli ultimi mesi, il Comune si è chiuso a riccio ed ha negato qualsiasi confronto con sindacati e lavoratori».
Un ragionamento che, secondo i sindacati, vale anche per la questione della concessione del Salone dei Marmi, il cui rifiuto resta misterioso. «Lo concedono a tutti e a noi no. E’ assurdo». Il sindaco ha affermato che «il Comune è un luogo di lavoro». De Angelis replica seccamente: «Non lo sarà di certo domani (oggi, ndr) perché noi dipendenti comunali saremo tutti in piazza a confrontarci e a protestare contro il trattamento, soprattutto economico che stiamo ricevendo da parte del Comune. Chiaramente, si recheranno a lavoro soltanto coloro che non si sono visti gli stipendi decurtati e che godono della protezione dell’amministrazione comunale di Salerno».
Insomma, il clima, attorno all’assemblea dei dipendenti comunali, è rovente. La spaccatura con il sindaco De Luca è ormai netta e, probabilmente, insanabile. Ma, dal canto loro, i sindacati continuano a chiedere, e sperare, che si possa aprire un confronto e che i provvedimenti di carattere economico interessino tutti i lavoratori del palazzo di via Roma, compresi dirigenti, assessori e consiglieri.
«Chiediamo al primo cittadino – conclude il coordinatore della rsu – di comportarsi da padre di famiglia. Quando c’è crisi economica così si fa: ci si siede tutti insieme e si decide dove fare economia. E non è corretto che i tagli alla spesa ricadano soltanto su noi e le nostre famiglie.

 

3 maggio 2013