Grand hotel: processo per Chechile e sei dipendenti comunali - Le Cronache
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Grand hotel: processo per Chechile e sei dipendenti comunali

Si trasforma in processo l’inchiesta della Procura sul “Grand hotel Salerno” finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti che ipotizzano una serie di abusi per l’ottenimento del certificato di agibilità e della licenza per l’esercizio di albergo. A deciderlo, ieri, è stato il Gup del tribunale di Salerno Renata Sessa che ha rinviato a giudizio l’imprenditore Rocco Chechile, amministratore unico della società “Immobiliare Panoramica srl”, proprietaria dell’albergo e sei dipendenti comunali. Si tratta dei due funzionari Matteo Basile, dirigente del Servizio Trasformazioni Edilizie; Alfonso Di Lorenzo, all’epoca dei fatti direttore del settore Annona e ora alla guida del centro agroalimentare e dei dipendenti Luigi Noschese, funzionario direttivo tecnico; Concetta Ciriello, responsabile amministrativo del procedimento, Rosario Mele, responsabile del procedimento e Luigi Ricciardiello, funzionario responsabile del procedimento. Il dibattimento prenderà il via il prossimo 11 febbraio davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Salerno e al collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Lucio Basco, Felice Lentini e Francesco Saverio Dambrosio. Parte civile il Comune rappresentato dall’avvocato Alessandro Barone. Al centro del fascicolo vi sono il certificato numero 26 del 17 aprile 2007 di agibilità parziale del centro alberghiero e congressuale e la licenza numero due del 14 aprile 2007 per l’esercizio di albergo, classificato a quattro stelle. In particolare, secondo la tesi della Procura, quando la struttura alberghiera aprì i battenti fu rilasciato al Chechile desideroso “di aprire quanto prima la nuova struttura alberghiera” un certificato di agibilità parziale con esclusione degli spazi destinati a garage delle autovetture dei clienti dell’albergo. Gli stessi avrebbero potuto servirsi di altri garage in convenzione ma in realtà poco dopo i locali sottostanti sono stati utilizzati come garage dal Chechile “pur senza aver mai ottenuto – scrive il Gip – neppure successivamente, un certificato di agibilità anche per la parte in questione”. Ed è proprio quell’agibilità parziale a essere considerata illegittima dalla procura. Il certificato sarebbe infatti stato rilasciato in violazione dell’articolo 24 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, che prevede il rilascio del certificato di agibilità per un intero immobile e non solo per una parte. Un provvedimento, quindi, considerato dagli inquirenti atipico, e soprattutto che non era mai stato rilasciato prima dal Comune. Nel mirino della Procura anche la licenza alberghiera che sarebbe stata emessa in violazione dell’articolo 97 della Costituzione, che impone ai pubblici ufficiali il dovere di imparzialità nell’esercizio delle funzioni. «Un dovere di imparzialità – scrive il Gip – nel caso di specie violato macroscopicamente in virtù del rilascio della cosiddetta licenza alberghiera lo stesso giorno in cui il Chechile aveva ottenuto il rilascio del certificato di agibilità parziale, presupposto necessario della licenza, non essendosi mai verificato che il Comune di Salerno avesse prima del 17 aprile 2007, rilasciato nella stessa data il certificato di agibilità e quello annonario, cosiddetta licenza alberghiera per strutture alberghiere, così come invece è avvenuto per il caso dell’Immobiliare Panoramica». Abuso d’ufficio è l’ipotesi di reato contestata dagli inquirenti a tutti gli imputati che ora dovranno affrontare il processo.