Gli archi del Martucci tra Bacharach e Respighi - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Gli archi del Martucci tra Bacharach e Respighi

Gli archi del Martucci tra Bacharach e Respighi

Questa sera alle ore 21, primo evento speciale della XXI edizione dei “Concerti d’Estate di Villa Guariglia” con la consegna del premio “Emidio Cecchini”

Di Olga Chieffi

Questa sera, alle ore 21, i “Concerti d’estate di Villa Guariglia in Tour” aprono i cancelli dell’Area Archeologica di Fratte per una serata in musica che avrà come protagonista l’Orchestra d’archi del Conservatorio di Musica “G.Martucci” , diretta dal M° Raffaele “Lello” D’Andria in un florilegio di musiche che alterneranno Suk a Respighi, passando per Bacharach e Piazzolla. Serata evento questa, poiché sarà assegnato dal CTA il premio “Emidio Cecchini” per ricordare il presidente nazionale di Acli Arte e Spettacolo scomparso prematuramente nel giugno 2015. Attraverso il premio che le Acli provinciali ed il Cta Salerno hanno istituito, si vuole riconoscere l’impegno e la dedizione dei giovani musicisti per la crescita delle arti grazie ai propri talenti e alle capacità professionali. Quest’anno il premio sarà attribuito alla Classe Musica d’Insieme per archi del Conservatorio “G. Martucci” di Salerno, formazione composta da giovani musicisti che sotto la guida del Maestro Raffaele D’Andria sono riusciti a fare di un gruppo un’univoca identità musicale. Ad assegnare il premio sarà il presidente nazionale del CTA, Giuseppe Vitale. “L’istituzione del Premio – dichiara Gianluca Mastrovito Presidente delle Acli di Salerno – è nata d’intesa con Antonia Willburger, per fare memoria di un amico e dirigente dalla grande sensibilità, dedito all’educazione e promozione dei giovani, che attraverso la sua prematura scomparsa, accresce in ciascuno di noi passione e senso di appartenenza associativo, che è prima di tutto legame, relazione buona e condivisione quotidiana”. La serata principierà con la Serenata per orchestra d’archi in Mi bemolle Maggiore op.6 di Josef Suk, amabile e bella composizione, uno dei brani più apprezzati nel repertorio romantico per questa formazione, composta nell’estate del 1892.Il movimento d’apertura, Andante con moto, è impostato secondo le linee tipiche della forma-sonata; il soggetto principale è pressoché uguale ad una parte del tema principale del Concerto per violino di Brahms. Il successivo movimento, Allegro ma non troppo e grazioso, ha l’andamento di una danza popolare caratterizzata da frequenti cambi di ritmo, passaggi da una suddivisione binaria in una ternaria (Emiolia). L’Adagio, ampio e lirico, contrasta nettamente con i due movimenti precedenti; cuore emotivo della composizione, è indicativo della sensibilità e della malinconia del giovane compositore. Il quarto e ultimo movimento, Allegro giocoso, ma non troppo presto, è animato dai contrasti tematici proposti dalle corde basse, e rapidamente articolati, e dai passaggi con accordi spezzati degli altri gruppi strumentali. Un breve episodio in dissolvenza sembra voler chiudere la Serenata, poi, in un rapido crescendo, giunge il finale, deciso e appassionato. Si proseguirà con due danze, l’Italiana e la Siciliana, dalla terza Suite di Antiche danze et arie per liuto di Ottorino Respighi, composte nel 1931. l’Italiana è una garbata e composta melodia di anonimo, un Andantino dall’incedere pacato e austero, la Siciliana, anch’essa anonima, dolce e nostalgica, ha carattere pastorale. Finale leggero, con South American Getaway di Burt Bacharach. Per certi versi la presenza di Burt Bacharach può sembrare piuttosto eccentrica in un programma dedicato alle musiche dell’America del Sud, eppure molti elementi stilistici e modi della musica latina hanno influenzato profondamente la produzione di questa stella del firmamento della canzone statunitense. La pagina, è una “hit” dal film Butch Cassidy del 1969, con Robert Redford e Paul Newman, dallo stile assolutamente personale e inconfondibile, dai tratti fluidi e sofisticati. Omaggio ad Astor Piazzolla che si colloca senz’altro nel novero dei grandi della musica del Novecento. Una sintesi, la sua, in grado di mettere a confronto il tango suonato in Argentina nella prima metà del secolo con le spinte provenienti dal jazz e dalla musica contemporanea, in grado di rinnovare in maniera profonda e attenta il materiale della tradizione. Applaudiremo il suo felice gioco di intersezioni tra rispetto per la partitura e libertà, tra tradizione e curiosità, tra impasti timbrici e senso espressivo, in due brani celebri dell’universo piazzolliano, Adios Nonino e Oblivion.