Giù le mani dalla storia del "da Vinci" - Le Cronache
Primo piano

Giù le mani dalla storia del “da Vinci”

Giù le mani dalla storia dello scientifico “da Vinci” di Salerno. I genitori, gli studenti e i docenti dell’istituto salernitano sono sul piede di guerra e contestano la possibile cancellazione della denominazione della scuola.

Il fatto
In seguito al piano di dimensionamento della rete scolastica, determinato dalla Legge di stabilità del 2011, sono stati predisposti degli accorpamenti delle Istituzioni scolastiche con numero inferiore ai 600 studenti. In questa ottica il Liceo Scientifico “da Vinci” di Salerno è stato accorpato all’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico “Antonio Genovesi”.
«Chiariamo subito – spiega il presidente del Consiglio d’Istituto del “da Vinci” Donato Ciardella – che non siamo contrari all’accorpamento dei due istituti: sappiamo che l’Italia attraversa un momento di crisi e sappiamo che l’ottimizzazione delle risorse può essere una delle poche strade percorribili per cercare di ridurre i costi. Siamo, anzi, favorevoli all’accorpamento perché in questo modo sarà possibile condividere molti spazi. Quello che non possiamo accettare – aggiunge Ciardella – è la cancellazione della storia, eliminare il nome di un istituto che è stato il primo in Campania a sperimentare l’informatica. Una scuola che ha tra i suoi ex allievi un ambasciatore, esponenti politici, professionisti di primo piano».

La decisione del Ministero
Il provvedimento contestato dal Consiglio d’istituto del “da Vinci” non è, insomma, quello legato all’accorpamento ma l’attribuzione di un nuovo codice meccanografico al semplice Istituto Superiore “Antonio Genovesi”, con la conseguente “cancellazione” del “da Vinci” dall’indicazione della scuola. Una denominazione che ha sollevato numerose proteste sia tra i genitori che gli studenti, tutti fermamente intenzionati a voler custodire l’identità storica del Liceo. 
«Il caso – commenta il presidente del Consiglio d’Istituto del da Vinci, Donato Ciardella – è stato oggetto di una seduta del Consiglio che ho convocato in via straordinaria. Molti genitori avevano sollecitato questo intervento per far sì che il nome della scuola non scomparisse dal prossimo anno scolastico. L’assemblea ha approvato il documento prodotto all’unanimità e mi dato mandato ad inoltrarlo a ministero dell’Istruzione, agli uffici scolastici regionale e provinciale e, per conoscenza, anche alla Provincia e al Comune di Salerno. Come Consiglio abbiamo formulato la proposta iniziale di denominare l’istituto come Polo scientifico e tecnologico “da Vinci e Genovesi” per salvaguardare le due identità e i due indirizzi».

I nuovi diplomi
Ulteriori lamentele sono scaturite anche in ordine all’intestazione che sarà annotata sui futuri diplomi di maturità scientifica, in quanto, come sostenuto dai genitori, saranno rilasciati dall’Istituto “Genovesi” che, senza volerne ridurre l’importanza, è stato sempre identificato come Istituto Tecnico – Commerciale e non come Liceo Scientifico.
«Non abbiamo nulla, lo chiariamo un’altra volta, contro il Genovesi – aggiunge Ciardella – ma molti genitori hanno sollevato qualche dubbio perché avevano iscritto i propri figli allo scientifico e vogliono giustamente che questa opzione venga confermata dal prossimo anno. Ieri anche i docenti hanno indetto un’assemblea nel corso della quale è stato approvato il documento del Consiglio d’Istituto ed è stata avanzata la proposta di modificare la denominazione della scuola in “Istituto superiore da Vinci-Genovesi”. Al ministero dell’Istruzione modificare la denominazione non costa niente ma il nostro immobilismo avrebbe fatto passare questa scelta in silenzio».

I numeri degli istituti
Il liceo “da Vinci”, negli ultimi cinque anni, ha registrato un crescente numero di iscrizioni: per il prossimo anno risultano iscritti 127 nuovi studenti per un organico complessivo che si avvicinerà ai 580/590 studenti. Il “Genovesi”, di contro, nello stesso periodo ha registrato circa 70 nuove nuove iscrizioni per il prossimo anno per una popolazione scolastica vicina alle 500 unità.
«Non si può rinnegare – aggiunge Ciardella – il valore culturale assunto dal Liceo nel corso della sua lunga storia. Attraverso le sue aule si sono formate intere generazioni di ragazzi, senza voler trascurare che diversi studenti si sono affermati in ambito nazionale nelle varie competizioni di matematica e fisica. La storia non si tocca, chiediamo solo che non si cancelli la tradizione del nostro Liceo».