Ginger ‘O: la moda all’opera - Le Cronache
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Ginger ‘O: la moda all’opera

Ginger ‘O: la moda all’opera

di Olga Chieffi

Sono quattro ragazze che han stretto un patto le “Ginger O”, ospiti ieri sera dell’accorsato contenitore virtuale di approfondimento musicale del nostro quotidiano. Da un grande dolore, da una separazione forzata, dalla lontananza dal palcoscenico, è nata la splendida idea di due soprano, Anna Corvino e Anna Maria Sarra, unitamente al mezzosoprano Giuseppina Bridelli e alla regista Stefania Panighini, le quali hanno dato vita al brand Ginger O’, che vede protagoniste delle T-shirt, tutte ad edizione limitata, riservate agli appassionati della lirica e non solo. “Ci siamo incontrate più di dieci anni or sono, al Comunale di Bologna, eravamo tutte in accademia – racconta il soprano nocerino Anna Corvino – poi, ci siamo ritrovate sui vari palcoscenici internazionali, abbiamo addirittura organizzato le vacanze insieme, quando è arrivato questo ciclone inatteso e terribile che ha fermato tutto. In questo tempo fermo abbiamo pensato di unire le nostre passioni, l’opera, la divulgazione, la moda ed ecco il brand Ginger ‘O, giunto già alla sua seconda collezione, stavolta unisex, ispirata a Mozart e al suo universale personaggio, Don Giovanni”. Motti, frasi, personaggi quelli effigiati, in modo molto particolari, con la regista Panighini, a far da grafica, e realizzatrice delle idee di tutte e quattro, idee diverse, magari contrastanti, simbolo di quattro caratteri diversi e molto forti, rappresentate, poi in un originale prodotto. “Ma non crediate – sottolinea Anna Maria Sarra – che vogliamo cambiare lavoro e tentare la strada dell’imprenditoria femminile. Calcheremo sempre i palcoscenici, e quando ci sarà tempo lo investiremo nell’ideazione di queste T-Shirt. Nella creazione di Ginger ‘O c’è la necessità di andare avanti, in un momento veramente buio, nonostante sembra essere un messaggio leggero, Ginger è ben altro. Ci ha aiutato a dare sfogo alle nostre passioni e può essere un punto di congiunzione, ricco di significato e significante per pubblico e artisti ”. Tra i messaggi dei lettori, infatti, tante richieste e qualche “avvertimento” di furto in diretta, se non si fossero riuscite ad avere alcuni pezzi unici delle Ginger. Pezzi unici lo sono per davvero. Infatti, le prime cinque creazioni ispirate a frasi rimaste celebri del melodramma da “Bocca baciata non perde ventura, anzi rinnova come fa la luna”, il canto di Fenton continuato da Nannetta nel Falstaff di Verdi o “Sempre libera!” la cabaletta di Violetta in Traviata, Despinetta che intima a Fiordiligi e Dorabella di divertirsi con gli uomini e di “Far all’amor come assassine” dal Così fan tutte, la Musetta di Bohème nell’icona rock David Bowie, sono quasi già tutte sold out e con poche speranze di riprodurle, poiché naturalmente “Ginger O” non è affatto una fabbrica, ma, intanto, le idee sono tante e prossima è la produzione personalizzata, stavolta su richiesta. Il dialogo con le artiste è stato impreziosito da performance che ce le hanno presentate nel loro luogo d’elezione, il palcoscenico, con un video d’introduzione che ci ha fatto risalire al primo pesantissimo lockdown. Il brano era il terzetto della separazione dal “Der Rosenkavalier”, di Richard Strauss, la regia claustrofobica e indovinata, della Panighini, regista giovane e pratica, determinata, che fa del poiein l’essenza del suo lavoro, del suo fare, che in greco ha la stessa radice di poesia. Poi, abbiamo applaudito la Sarra nei ruoli di Oscar il Paggio del Ballo in maschera, personaggio che veste perfettamente la sua voce e il suo carattere, e d’Armida del Rinaldo di Haendel, nell’aria “Furie Terribili”, e ancora la mirabile Rosina di Giuseppina Bridelli, nella sua aria di sortita “Una voce poco fa”, ruolo debuttato nel teatro vuoto della sua Piacenza in streaming “ Il silenzio di un teatro – ha rivelato il mezzosoprano – è un qualcosa di indescrivibile. Per quel Barbiere andato in scena a dicembre avrei avuto vicino tutti i miei affetti e girarsi per ringraziare una platea virtuale, in un teatro vuoto è veramente disarmante”. A sorpresa è entrata nel nostro salotto virtuale anche il soprano Gilda Fiume, alla vigilia della generale di Traviata, che inaugurerà la stagione del Teatro Regio di Torino, una felice ripresa per lei e anche per il pubblico che sarà finalmente in sala. Gran finale con “Egli non riede ancora…Non so le tetre immagini da “Il Corsaro” di Giuseppe Verdi, nel gala verdiano dal regio di Parma, la celebre aria di Medora, eseguita in stato di grazia da Anna Corvino, che rivela già il Verdi maturo, e una frase nel testo che sia d’augurio per spazzare via proprio questo periodo, in particolare per il mondo dello spettacolo: “Arpa che or muta giaci, vieni ed i miei sospiri seconda, sì….”.