Gianluca Cantalamessa: «Attendiamo solo le dimissioni di Vincenzo De Luca» - Le Cronache
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Gianluca Cantalamessa: «Attendiamo solo le dimissioni di Vincenzo De Luca»

Gianluca Cantalamessa: «Attendiamo solo le dimissioni di Vincenzo De Luca»

di Brigida Vicinanza

“Renzi si e’ dimesso, aspettiamo chiaramente anche le dimissioni del presidente Vincenzo De Luca”. A chiederlo è Gianluca Cantalamessa, deputato della Lega eletto in Campania. In un’intervista all’agenzia Dire, il parlamentare del Carroccio spiega che “il tonfo elettorale del Pd dimostra il poco gradimento nei confronti di De Luca in questa Regione. E poi – ha aggiunto Cantalamessa – si guardi all’andamento di tutti i comparti, dalla sanita’ ai trasporti: c’e’ un allontanamento rispetto ai cittadini. La politica e’ chiusa nelle stanze del potere e i campani sono abbandonati a loro stessi”. “Sicurezza, lavoro e difesa delle nostre tradizioni”. Sono queste le tre priorita’ che Gianluca Cantalamessa, neo eletto deputato della Lega in Campania, portera’ in parlamento subito dopo l’insediamento delle Camere. In un’intervista all’agenzia Dire, poi il deputato lancia l’allarme disoccupazione: “non e’ possibile – afferma – che, in una Regione che ha il 50% della disoccupazione giovanile, 230 sindaci firmino un accordo con il ministero dell’Interno per avviare al mondo del lavoro 10mila immigrati. La provincia di Napoli – avverte – spende 150mila euro al giorno per gli immigrati e i nostri ragazzi, invece, sono costretti ad andare via perche’ non hanno lavoro. Noi, sul lavoro come sulla sanità, cercheremo di mutuare il buon governo di Regioni come il Veneto e la Lombardia, proponendo programmi alternativi di sviluppo del territorio senza perdere le peculiarita’ locali. Siamo orgogliosamente napoletani e orgogliosamente meridionali”. Alla Camera dei deputati, Gianluca Cantalamessa si impegnerà inoltre per l’approvazione di “una legge a favore dei marittimi italiani che sono vittime di normative in base alle quali, su navi battenti bandiera italiana, possono esserci due registri, uno per gli italiani e uno per gli stranieri. Questo – ha poi concluso – consente che ci siano due paghe diverse per gli italiani e gli stranieri e centomila famiglie italiane finiscono per strada”.