Giampiero Naddeo. Il grande amore per i granata e le valutazioni con i tifosi - Le Cronache
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Giampiero Naddeo. Il grande amore per i granata e le valutazioni con i tifosi

La sua voce si sentiva a decine di metri di distanza. “Novità sulla Salernitana?”, era la domanda ricorrente. Giampiero Naddeo non perdeva occasione per parlare del suo grande amore per i granata. Lunghe chiacchierate, valutazioni sui giocatori, l’immancabile campagna acquisti virtuale e una marea di aneddoti. Sì, perché Giampiero di calciatori, allenatori e protagonisti a vario titolo dell’universo granata ne ha conosciuti tanti. E se, magari dopo un risultato negativo, avevi voglia di sfogarti con qualcuno sapevi che ti bastava fare un giro sul corso, dove Giampiero era una presenza costante, per incontrarlo e parlare. In questo le figure come la sua avevano qualcosa di psicologico per gli altri tifosi, perché sapevano ascoltare e ribattevano dando così la possibilità di tirare fuori tutta l’insoddisfazione. Avesse trovato lui una persona così per mettere a posto quelle misteriose inquietudini che, purtroppo spesso, conducono a decisioni estreme forse oggi sarebbe ancora qui a parlare di Salernitana con noi. Figlio dello stimato don Vincenzo, medico e ex sindaco di Amalfi, e fratello del consigliere comunale Corrado, Giampiero (avvocato di professione) è stato una figura conosciuta e stimata in città. Per una di quelle terribili trame del destino la panchina di piazza Portanova, dove si consumavano lunghe discussioni calcistiche, è stata anche, ieri pomeriggio, la scena del suo addio a questo mondo. Un commiato che, considerato il suo modo di essere che si potrebbe definire elegantemente esuberante, ha lasciato tutti di stucco. Sconvolti. E’ mai possibile, ci chiediamo da ieri, che non lo troveremo più sulla nostra strada a raccontare di qualche trasferta negli anni della serie C o di scorribande con amici calciatori per le strade di Salerno? Purtroppo sì, e dovremo accettarlo come si accetta qualsiasi sentenza del Fato. Ma resteranno, almeno, i ricordi delle sue accorate arringhe a tinte granata, quel tono di voce unico e inimitabile, le sue performance sul campo di calcetto dove si esibiva spesso nel ruolo di portiere per poi raccontare, il giorno dopo, in tribunale o sul corso, delle sue straordinarie parate o dare valutazioni sulla consistenza tecnica degli estremi difensori della Salernitana. Addio Giampiero. In cielo, da ieri, c’è un Cuore Granata in più.