Galdi rivuole i soldi dalla Cavese - Le Cronache
Cava dè Tirreni

Galdi rivuole i soldi dalla Cavese

Galdi rivuole i soldi dalla Cavese

CAVA DE’ TIRRENI. La Corte dei Conti ci aveva messo il becco. Al punto che per Marco Galdi e i dirigenti Medolla, Montefusco ed Attanasio c’è stata la condanna al risarcimento, in favore del comune di Cava de’ Tirreni, della somma complessiva di 150mila euro. La vicenda è quella legata alla Cavese Calcio ed al contributo elargito dall’amministrazione comunale a favore della società sportiva. Ed ora in vista dell’appello che i condannati presenteranno alla Corte dei Conti, Palazzo di Città corre ai ripari. Nei giorni scorsi, infatti, il dirigente del III settore Assunta Medolla ed il funzionario Giovanna Longobardi hanno provveduto all’annullamento – in autotutela – della determina finita sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti. Così, secondo il testo dell’atto dirigenziale, la Cavese Calcio dovrà restituire alle casse comunali quanto ricevuto. Il tutto sulla base della sentenza della Corte dei Conti con cui «si è dichiarata l’antigiuridicità dell’esborso, nonché la sua assoluta contrarietà ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità». Dunque, la Cavese Calcio dovrà restituire 150mila euro, in considerazione «dell’annullamento della determina con la quale si disponeva a favore della società sportiva la somma di 150mila euro». Una mossa, quella di Palazzo di Città, che mirerebbe a far cessare la materia del contendere in sede di ricorso in appello alla sentenza di condanna emessa dalla Corte dei Conti. Con l’annullamento dell’atto e l’eventuale restituzione di quanto dovuto dalla Cavese Calcio alle casse comunali si potrebbe chiudere il contenzioso contabile. Non è escluso, però, che la società sportiva possa opporsi ed impugnare l’atto, aprendo un ulteriore contenzioso anche sotto il profilo civilistico ed amministrativo. Ma non solo. Non si escludono, neppure, conseguenze politiche. A quanto pare alcuni consiglieri comunali sono pronti ad intraprendere una battaglia. Andrea Pellegrino