Arriva la sfiducia per Vincenzo De Luca, reo di aver «violato il dovere di verità e trasparenza nella vicenda Mastursi», come sottolinea il presidente del gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale, Armando Cesaro. Al centro della mozione di sfiducia depositata durante la mattinata di ieri, c’è appunto il caso che vede coinvolti il governatore della Regione e l’ex capo della sua segreteria, Nello Mastursi. A rendere noto il documento è proprio Armando Cesaro, primo firmatario della mozione. «Dopo la sessione di bilancio, che per statuto non ci ha consentito di presentare prima la mozione, riteniamo dunque politicamente doveroso dare seguito a quanto avevamo annunciato» – sottolinea Cesaro – «qui parliamo di menzogne: un presidente di Regione non può prendere continuamente per il naso i cittadini. Ricordo che De Luca non solo coprì le vere ragioni delle dimissioni del suo collaboratore ma, successivamente, continuò a sostenere che non sapeva nulla dell’inchiesta che invece conosceva benissimo e che era all’origine di quella scelta». «Per molto meno – conclude Cesaro – in un Paese normale sarebbe stato già rispedito a casa». Ma il fine giustifica i mezzi e il Movimento 5 stelle, accoglie la mozione del centrodestra andando politicamente “controcorrente” e si sottopone al “sacrificio”, proprio come lo considera il capogruppo campano Valeria Ciarambino. «Ci tureremo il naso e voteremo in aula la mozione di sfiducia contro De Luca. Faremo questo sacrificio perché il presidente della Giunta regionale a pieno titolo fa parte dell’elenco completo di tutti gli 84 amministratori locali arrestati, condannati, indagati del Pd solo dell’ultimo anno ed i campani lo devono sapere. Vediamo se la maggioranza vorrà liberare la Campania da questa scandalosa illegalità che la tiene in ostaggio. Sarà l’occasione per smascherare l’ipocrisia e lo squallido linciaggio del Pd che in questi giorni si è stracciato le vesti a Quarto per chiedere le dimissioni del sindaco neppure indagato”. La Ciarambino ha così annunciato il voto favorevole in aula, facendo però alcune precisazioni. «Il Movimento Cinque Stelle, ben due mesi fa, all’indomani dello scoppio dello scandalo Mastursi in cui De Luca è indagato per concussione, per induzione per aver brigato per ottenere una sentenza favorevole sulla sospensione della Severino, presentò nel pieno isolamento delle altre forze politiche una richiesta di un Consiglio regionale monotematico e una mozione di sfiducia” ha chiarito la capogruppo del movimento pentastellato. “Registriamo che dopo oltre due mesi l’altra opposizione si è svegliata dal torpore, ma guardandosi bene dal menzionare i gravi fatti giudiziari che coinvolgono il presidente della Giunta”. “Dietro il paravento del garantismo che attiene all’ordine giudiziario si nascondono proprio tutti, la politica invece deve darsi un’etica e noi del Movimento Cinque Stelle lo possiamo dire a voce alta. In sei anni di attività politica l’unico nostro indagato a Quarto è stato cacciato prima delle indagini e il sindaco reo di non aver subito denunciato il tutto è stata espulsa”, poi conclude: “se il Pd avesse applicato il nostro modello certamente il plurindagato e condannato De Luca non sarebbe stato neppure candidato a presidente di Giunta».
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