Fonderie Pisano e le aziende di Fratte: «Ecco tutto quello che non viene mai detto» - Le Cronache
Ultimora

Fonderie Pisano e le aziende di Fratte: «Ecco tutto quello che non viene mai detto»

Fonderie Pisano e le aziende di Fratte:  «Ecco tutto quello che non viene mai detto»

C’è qualcosa che non è mai stato detto sulle Fonderie Pisano o meglio, su ciò che gira attorno allo stabilimento di Fratte. Da alcune segnalazioni infatti, documentate con foto e video, si può notare come in realtà anche le fabbriche che sono attorno allo stabilimento in via Dei Greci emanino fumi e facciano percepire a chi c’è intorno un odore simile “a uova marce”, come scritto da una residente. Segnalazioni che sicuramente i lavoratori in protesta avevano già provveduto a sottolineare, in quanto arrabbiati per essere le “uniche vittime contro le quali puntare il dito contro”. Come ci viene segnalato infatti: “Abbiamo preso a campione due giorni, uno di luglio (fonderie chiuse) uno del primo agosto (fonderie riaperte) a dimostrazione del fatto che sia in un caso o nell’altro, nell’aria sono presenti alte concentrazioni di biossido di zolfo e suoi derivati, gas dal caratteristico odore pungente e soprattutto irritante e per la gola e per gli occhi. Ci siamo guardati intorno ed abbiamo verificato che in effetti nella zona vi sono diverse emissioni da parte di altre aziende, non sappiamo dire con certezza  a quale azienda corrisponda ma è ben noto che a ridosso delle Fonderie vi è “la micromeccanica”, a ridosso di quest’ultima vi è “la castorino”, una “vetreria” e nelle immediate vicinanze una cartiera”. In più: “Quell’ultima foto segnalata alla Magistratura come possibili emissioni che partivano dalle Fonderie, si può facilmente notare che il fumo proviene dal retro e non dalle ciminiere delle Fonderie”. Inoltre tra gli operai, però, c’è ancora chi si chiede che fine abbiano fatto gli studi epidemiologici annunciati dai medici dell’Isde nel 2014, quando avrebbero dovuto prendere a “campione” 20 volontari da sottoporre al test per il progetto “Un’analisi per la vita”. Insomma, una situazione che vede, purtroppo, a pagarne soltanto i cittadini e gli operai che ora non riescono a trovare più via d’uscita, mentre dall’altro lato c’è chi non potrà affatto vederne una. Ora si spera che si possa fare chiarezza sulla questione, prima sulle Fonderie Pisano e poi che, di conseguenza, si prendano in considerazione anche le altre segnalazioni. Si spera che effettivamente siano state fatte tutte le indagini: resta il dubbio. Con le fonderie chiuse la zona è stata ancora invasa da fumi e odori maldeodoranti.