Filtrona, soltanto parole E la mobilità si avvicina - Le Cronache
Attualità

Filtrona, soltanto parole E la mobilità si avvicina

di Marta Naddei

Ancora parole, mentre i giorni passano inesorabili per gli operai della ex Filtrona di Salerno. Si punta anche all’idea autogestione da parte dei lavoratori, ipotesi messa a verbale ieri mattina in Prefettura, nonostante la titubanza dei sindacati. Prima di qualsiasi azione, però, si attenderà l’esito dell’incontro del prossimo 8 aprile che, si auspica, possa produrre risultati più concreti del vertice prefettizio. Un vertice durante il quale l’unica proposta concreta è arrivata da parte del Comune di Salerno – rappresentato al tavolo dall’assessore Luca Cascone – che ha presentato un piano di agevolazione fiscale, mettendo a disposizione 100mila euro per far fronte al pagamento dei tributi, prima sostenuto dall’azienda. Per il resto da funzionari della Regione Campania e della Provincia di Salerno, tabula rasa. Anzi, pare che coloro che hanno partecipato alla riunione – a cui era presente il direttore dello stabilimento salernitano, Valerio Muto, ed una nutrita delegazione di dipendenti, accompagnati dai rappresentanti sindacali – non avessero alcun potere decisionale. Insomma, almeno per quanto attiene due istituzioni su tre, si è trattato di una comparsata. Tanto che, ad un certo punto, gli operai presenti – intorno alle 11.30 – hanno deciso di abbandonare il tavolo. E mentre nelle stanze di palazzo di Governo si discuteva, in piazza Amendola gli altri operai e alcuni lavoratori della Paif – altro stabilimento salernitano ormai dal destino segnato – tenevano il loro pacifico presidio in attesa di buone nuove. Una protesta supportata anche da un gruppo di cittadini che, fin dal principio, ha dato manforte ai lavoratori in protesta, addirittura fornendo loro viveri e generi di prima necessità per affrontare il presidio permanente che dalla fine del mese di gennaio è in atto nello stabilimento della zona industriale. Ma, ormai, gli animi degli operai Essentra sono esasperati: l’incertezza sul loro futuro occupazionale, sul loro destino dentro o fuori da quella fabbrica che fino a due mesi fa produceva filtri per sigarette, sta giocando un ruolo fondamentale sulla tenuta della loro pazienza. I 75 giorni prima della mobilità e del “liberi tutti” stanno per scadere e, a quel punto, anche sotto l’aspetto economico, i problemi si moltiplicheranno. Per questo è in procinto di nascere un Comitato autonomo degli operai della ex Filtrona, il quale avrà il compito di stilare richieste, di carattere prettamente economico, da portare ai tavoli di concertazione, insieme alle proposte dei sindacati che invece attengono all’aspetto strettamente occupazionale della vertenza. Ad esempio, infatti, una ipotesi vagliabile in questo senso, sarebbe l’applicazione della cassa di solidarietà a cui gli operai Essentra hanno aderito in passato per dar manforte a colleghi di altre fabbriche in difficoltà: in sostanza, i lavoratori di altre aziende potrebbero – in uno spirito solidale – rinunciare al compenso relativo ad un certo numero di ore lavorative al giorno e devolverlo ai colleghi della Essentra. Le strade, insomma, ci sarebbero. Non resta che intraprenderle.