«A Salerno c’è una classe di notabili che si crede al di sopra della legge ed anche delle vite umane». Fausto Morrone, ex numero uno della Cgil e già consigliere comunale di Salerno, commenta gli ultimi sviluppi (pubblicati nei giorni scorsi su queste colonne) dell’inchiesta su Porta Ovest. «Leggo sconcertato le intercettazioni che riguardano l’ex presidente dell’Autorità Portuale di Salerno Andrea Annunziata e la sua volontà di proseguire i lavori nonostante gli allarmi lanciati dalla Società Autostrade. Non oso immaginare quale disastro umano sarebbe potuto accadere sulla tratta autostradale». «Mi ricorda – prosegue Morrone – l’ex sindaco di Salerno quando dal balcone, senza nessuna competenza tecnica, dirigeva i lavori di Piazza della Libertà, anch’essa crollata». Insomma per Morrone: «Non c’è opera pubblica salernitana che non abbia avuto problemi, crolli ed anche interdizioni antimafia delle ditte appaltatrici». E’ il caso della Tecnis per Porta Ovest ed anche di Piazza della Libertà con Esa Costruzioni. «La galleria – prosegue Morrone – era viziata fin dall’inizio, così come tutte le opere pubbliche di Salerno. C’è anche Carmine Marinelli, coinvolto in altre diverse inchieste e che per Porta Ovest è il fornitore assoluto del calcestruzzo». Ed ancora incalza Morrone: «E’ una vicenda sgradevole che rischia di aggravare i costi di realizzazione dell’opera che è già costata oltre 140mila euro». E sull’inchiesta interviene anche Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra italiana: «Sembra più una fake news che un notizia vera. L’irresponsabilità, non l’ultima, in provincia di Salerno. In tanti pensano che la cosa pubblica sia casa propria e questo mi lascia basito. È assurdo relegare sempre alla magistratura interventi di questa natura, riguardanti sperpero di denaro pubblico così come è assurdo mettere i propri interessi davanti alla sicurezza dei cittadini: è un gesto criminale che sembra più una fiction che un dato reale e concreto. Invece è la triste realtà a cui assistiamo dopo la vicenda Crescent, caratterizzata da la mancanza di autorizzazioni da parte degli enti proposti e da vari raggiri delle norme. Una situazione getta la cosa pubblica salernitana in un baratro senza via d’uscita. Mi auguro che la magistratura faccia il proprio corso e che lo faccia in tempi brevi ma è giunto il momento che la politica tutt tragga le proprie conclusioni perché non si può continuare su questa strada». Andrea Pellegrino
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