Falsi diplomi per “scalare” le graduatorie Ata: 19 persone nei guai - Le Cronache
Attualità Primo piano Agropoli

Falsi diplomi per “scalare” le graduatorie Ata: 19 persone nei guai

Falsi diplomi per “scalare” le graduatorie Ata: 19 persone nei guai

di Pina Ferro

Falsi diplomi per l’inserimento nelle graduatorie Ata: indagini anche nelle scuole di Agropoli, Castellabate e Nocera Inferiore. Al momento sono 19 le persone iscritte nel registro degli indagati con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica e materiale in atto pubblico oltre che per per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale e per l’inosservanza delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa. A coordinare le indagini il sostituto procuratore Leonardo De Gaudio della Procura di Pistoia. Le scuole paritarie, oggetto di indagini anche da parte di altre Procure della Repubblica, sono l’istituto “La Fenice”, già Centro Studi Forcella, di Nocera Inferiore, “Schola Albiniani” di Santa Maria Capua a Vetere (Caserta), Ippsar “Primo Levi” di Agropoli, il Centro Scolastico “Luca Pacioli srl” di Nola, l’istituto professionale “Passarelli” di San Marco di Castellabate. Le indagini, partite alla fine del 2018 da parte del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Pistoia, con il coordinamento del magistrato Leonardo De Gaudio, hanno permesso di far luce su gravi irregolarità nelle graduatorie di 3° fascia del personale Ata di vari scuole valide per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019 e 2019/2020 e bandite con il decreto ministeriale numero 640 del Miur. In particolare, l’attività d’indagine si è concentrata iniz i a l m e n t e sull’individuazione di alcuni istituti scolastici paritari campani, accertando che quest’ultimi avevano rilasciato illegittimamente diplomi di qualifica professionali con il massimo punteggio, consentendo effettivamente agli utilizzatori di scavalcare diverse posizioni in graduatoria.Le indagini pistoiesi hanno individuato in ambito provinciale i soggetti che avevano fatto uso di titoli ritenuti a rischio e assunti, con contratti a tempo determinato, da vari dirigenti scolastici della provincia di Pistoia. Nella circostanza sono stati individuati anche alcuni soggetti che avevano dichiarato inesistenti esperienze di servizio prestate in altre scuole, ma che stranamente a loro nome non risultavano versamenti Inps. Dopo aver individuato i soggetti, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pistoia e l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, i carabinieri hanno ricostruito la carriera scolastica di ciascuno degli indagati, riscontrando così la mancata convalida dei titoli dichiarati. Episodio degno di rilievo, hanno spiegato gli investigatori, risulta essere quello di una collaboratrice scolastica, già assunta a tempo indeterminato da un istituto pistoiese, la quale però non contenta ha partecipato ad una nuova graduatoria per il passaggio alle mansioni superiori di assistente amministrativo. Con il punteggio ottenuto dai titoli dichiarati ha ottenuto l’assunzione con la nuova qualifica professionale. Tuttavia, grazie ai controlli condotti è stata individuata l’alterazione del punteggio del proprio attestato di diploma di ben 18 punti incrementali, nonché l’insussistenza del corso informatico dichiarato. Per ogni indagato è stata già disposta, da parte dei dirigenti scolastici di competenza, l’immediata risoluzione del contratto stipulato e il depennamento dalle graduatorie.