Emendamento De Luca, salta il blitz ma il Pd ci riprova - Le Cronache
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Emendamento De Luca, salta il blitz ma il Pd ci riprova

Emendamento De Luca, salta il blitz ma il Pd ci riprova

di Andrea Pellegrino

Nella giornata di ieri è stato accantonato ma “l’emendamento De Luca” – che blocca l’incompatibilità per presidenti delle Regioni che aspirano a ricevere la carica di commissario alla sanità – potrebbe anche ritornare (ed essere approvato) in giornata. Ieri a bloccare i piani del governo e di Vincenzo De Luca sono state le proteste delle opposizioni. Da lì lo stop all’emendamento presentato, tra l’altro, dai deputati campani del Partito democratico e voluto fortemente dal senatore di Ala, Vincenzo D’Anna. «Con la presentazione degli emendamenti a prima firma Rabino e Tartaglione, pensati di fatto per nominare Vincenzo De Luca commissario della sanità in Campania, il premier Renzi e il Governo hanno incassato l’ennesima brutta figura attraverso l’ennesimo tentativo di assecondare il Governatore campano – dicono i deputati di Possibile Pippo Civati e Luca Pastorino – Abbiamo chiesto di accantonare gli emendamenti, ma in ogni caso – proseguono – il problema politico all’interno del Governo è esploso in tutta la sua evidenza. Perché viene naturale chiedersi cosa pensi la ministra Lorenzin di questa vicenda, lei che ha sempre esaltato e rivendicato pubblicamente la norma sul commissariamento. Come oggi viene naturale pensare che si stia piegando il ministro Lorenzin all’accordo tra Renzi e De Luca, imbarazzanti accordi elettorali e referendari». Incalza Arturo Scotto: «Una concentrazione di poteri inaudita e pericolosa che autorizza a credere che l’elogio del clientelismo del Governatore della Campania Vincenzo De Luca abbia una certa presa nei pressi di Palazzo Chigi. Ci opporremo, come direbbe De Luca, come “Cristo comanda” a questo ennesimo atto di arroganza». Dai Cinque Stelle la battaglia è totale. A Roma ieri hanno incalzato il governo nel mentre questa mattina depositeranno un esposto alla Procura di Napoli. L’ipotesi di reato è voto di scambio. Al centro della denuncia c’è la registrazione di oltre 20 minuti delle dichiarazioni di De Luca pubblicate dal quotidiano Il fatto quotidiano, dove il governatore spiegava ampiamente e nel dettaglio come fare per raccogliere voti sul territorio a sostegno del referendum sulle riforme costituzionali. La stessa registrazione sarà portata all’attenzione della commissione Antimafia, come ha annunciato il vicepresidente della commissione Luigi Gaetti (Movimento 5 Stelle), che è anche capogruppo a Palazzo Madama. «Chiederò in ufficio di presidenza della commissione – ha detto – che tale registrazione venga acquisita e che venga valutata per verificare se si possa inquadrare nel voto di scambio o anche configurare un’ipotesi di 413 ter, cioè di voto di scambio politico-mafioso. Chiederò anche alla commissione di valutare la segnalazione alla magistratura, se quest’ultima non si fosse già attivata autonomamente come credo». Al Centro direzionale i Cinque Stelle hanno pronta una mozione di sfiducia. Le firme sono raccolte dal capogruppo del Movimento Valeria Ciarambino. «La prova di fedeltà del Sì al referendum serve a De Luca per mettere definitivamente le mani sulla sanità campana e applicare il suo noto metodo della ‘frittura di pesce’. Il presidente della Regione vuole un segnale immediato da Renzi ovvero la poltrona occupata dal commissario ad acta alla sanità Polimeni. Con un emendamento ad personam alla legge di bilancio, scoperto e denunciato dalla deputata M5S Silvia Giordano, il premier è pronto ad accontentare chi ha istigato 300 amministratori locali alla clientela e al voto di scambio per la vittoria del Sì». Ma c’è di più per Valeria Ciarambino: «L’obiettivo di De Luca è mettere le mani sulla sanità campana, che vale più del 70% del bilancio regionale – attacca Ciarambino. Dopo i direttori generali che si è nominato senza trasparenza e merito con una legge regionale ad hoc – evidenzia – ora nella legge di semplificazione De Luca chiude il cerchio delle nomine clientelari con i direttori di distretto». «Modifica una legge regionale, l’ennesima – denuncia – per applicare anche per i direttori di distretto il criterio delle nomine senza trasparenza, senza merito, senza commissione valutatrice, che consentirà ai direttori generali (scelti direttamente da De Luca) di nominare i direttori di distretto delle Asl». «Così De Luca completa l’operazione delle nomine clientelari – fa notare la consigliera -nomine nelle mani del presidente in barba alla norma nazionale. Il cerchio poi si potrà chiudere se passerà l’emendamento ad De Lucam e De Luca verrà nominato commissario ad acta al posto di Polimeni – conclude Ciarambino – grandi praterie clientelari davanti per organizzare compravendita di voti e favori e fritturine. La Campania di De Luca sembra ripiombata nell’oscura stagione in cui la politica era nella mani della banda dei quattro: Gava, Pomicino, Di Donato e De Lorenzo». Forza Italia, invece, interroga il Ministro Alfano. «Abbiamo ritenuto doveroso porre, con un question time che sarà affrontato domani in aula, qualche domanda al Ministro dell’Interno Angelino Alfano per avere chiarimenti sulle parole pronunciate dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Come riporta la stampa infatti De Luca nel corso di un incontro con molti amministratori locali ha chiaramente incitato gli astanti ad una sistematica ed industriale operazione clientelare, utile a portare consenso alla tesi del “sì” al referendum». L’interrogazione porta la firma di Paolo Russo e dei deputati Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo e Renato Brunetta. Intanto è in dubbio la visita di Renzi sabato a Salerno. Infatti dallo staff del premier ancora devono giungere indicazioni al partito democratico salernitano. A far saltare la visita di Matteo Renzi potrebbe essere la volontà del segretario nazionale del Pd di chiudere il prossimo 2 dicembre la campagna referendaria a Napoli.