"El Contador": richieste per oltre un secolo - Le Cronache
Cronaca

“El Contador”: richieste per oltre un secolo

“El Contador”: richieste per oltre un secolo

Monopolizzavano il mercato della droga tra Pontecagnano e Salerno. Il sostituto procuratore Antonio Centore ha chiesto oltre un secolo di carcere per gli imputati coinvolti nell’operazione “El Contador” ed a processo davanti ai giudici della seconda sezione penale (presidente Siani, Trivelli e Cantillo a latere). In particolare il pubblico ministero ha chiesto 24 anni per Esposito Cataldo, 8 anni e 6 mesi per Giuseppe Carraturo,  12 anni e mezzo per Esposito Aldo jr, Esposito Antonio, Giuseppe Esposito, Vincenzo Ciaglia e Carmine Fascia. Due anni in continuazione per il salernitano Ciro Pastore. L’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafosio e di associazione finalizzata allo spaccio delle sostanze stupefancenti.  In precedenza avevano definito la loro posizione in abbreviato Vittorio Angelo Pedris, Nicola Ronga, Bruno Salzano e Giuseppe Fortunato, mentre Domenico Mariano aveva patteggiato la pena.  Il blitz dei carabinieri scattò grazie ad una “cimice” piazzata in casa di Cataldo Esposito (in quel periodo agli arresti domiciliari) attraverso la quale riuscirono a seguire le trattative per l’acquisto di partite di droga, le “visite” di fornitori e complici. Tutto ruotava intorno alla figura de “o’ ragioniere” – Cataldo Esposito. Quest’ultimo, sostengono gli inquirenti, aveva stretto saldi legami collaborativi con altri gruppi specializzati nello spaccio in grande stile di droga nel Salernitano. A cominciare da quello guidato da Ciro Pastore, indicato dai collaboratori di giustizia come uno dei maggiori “pusher” della cittá capoluogo. Importante, secondo l’accusa, anche il collegamento con Roberto Boccalupo e con la sua organizzazione di spacciatori. C’è poi il capitolo estorsioni legate all’installazione di videopoker e presunte intimidazioni di testimoni che riguarda da vicino la posizione di Carraturo, giá colpito da una misura di prevenzione. Tutto ruotava intorno alla figura de “o’ ragioniere” – Cataldo Esposito. Quest’ultimo, sostengono gli inquirenti, aveva stretto saldi legami collaborativi con altri gruppi specializzati nello spaccio in grande stile di droga nel Salernitano. A cominciare da quello guidato da Ciro Pastore, indicato dai collaboratori di giustizia come uno dei maggiori “pusher” della cittá capoluogo. Importante, secondo l’accusa, anche il collegamento con Roberto Boccalupo e con la sua organizzazione di spacciatori. C’è poi il capitolo estorsioni legate all’installazione di videopoker. L’altro ieri la richiesta di condanna nei confronti degli imputati formulata dal sostituto procuratore Antonio Centore al termine di una lunga requisitoria. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno hanno fissato le due successive udienze (l’obiettivo è chiudere il processo prima di Natale. La prima è stata  fissata per il 26 novembre per le prime discussioni. Poi si tornerà in aula il 15 dicembre.