Eboli e Solofra, le ultime opportunità per i Pisano - Le Cronache
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Eboli e Solofra, le ultime opportunità per i Pisano

Eboli e Solofra, le ultime opportunità per i Pisano

Fonderie Pisano verso la delocalizzazione all’estero. Potrebbero valutare l’opzione di andare via dall’Italia i Pisano, dopo aver ricevuto porte in faccia dagli altri comuni che erano stati pensati per lo spostamento dell’opificio di via dei Greci a Fratte. Dopo il “no” di Buccino e Giffoni, l’ultima opzione che rimane aperta, per rimanere nel territorio salernitano, sarebbe quella dell’area del cratere di Eboli. Intanto a Cupa Siglia i fonditori portano “il nome” dei Pisano, in quanto già affittuari di questi ultimi e potrebbero essere acquistati definitivamente dalla famiglia per continuare a “trattare” i clienti abituali. Ma alle opzioni che la famiglia salernitana proprietaria dell’azienda di via dei Greci, c’è una novità. Pare infatti che l’opificio potrebbe trovare collocazione a Solofra. E questo si aggiunge anche all’opzione di chiusura definitiva e se dovesse essere così a tenere banco e a fare gola alla famiglia Pisano intanto è l’idea di progetto dell’area residenziale che potrebbe prendere il posto dell’attuale azienda. Il progetto si sviluppa, andando verso Nord, lungo via dei Greci, a partire dall’area dell’ex Mcm. Sul lato sinistro sono disposti, in sequenza, tre modelli di insediamento residenziale tra loro strettamente relazionati: 1 – modello a parco semipubblico, posto più a valle, che si affaccia sulla strada con un lungo edificio porticato a forma sinuosa; 2 – modello a corte aperta, che racchiude la piazza, posto di fronte al centro commerciale; 3 – modello lineare in stretta relazione con una seconda piazza più piccola e un’attrezzatura scolastica. Questi edifici – descrive l’architetto – si estendono nella fascia compresa tra la strada statale ed il fiume Irno. Sul lato destro, sempre nella stessa direzione, sul sito occupato dalla fonderia vera e propria, tra via dei Greci ed il raccordo autostradale Salerno/Avellino, il progetto prevede un centro commerciale, come innanzi detto, ed una torre di uffici, forte rimando alla ciminiera della vecchia fabbrica. Proprio in questo punto, ai piedi della torre, è prevista la grande piazza moderna di forma trapezoidale, circondata dalle residenze, fulcro dell’intero intervento, dove l’illuminazione pubblica e il verde giocano un ruolo fondamentale. Ruolo fondamentale in questi giorni è giocato anche dai sindacati e in particolar modo dalla Cgil e dalla Fiom che stanno tentando di tenere le redini ai 150 lavoratori delle Pisano che rischiano ora più delle altre volte di perdere il posto di lavoro e quindi di non vedere speranza per il futuro. Nell’incertezza però Anselmo Botte, dopo aver appreso del progetto dei Pisano per quanto riguarda l’area residenziale, ha ammesso che quest’ultimo è condivisibile nel caso in cui si riesca a trovare lo spazio per la delocalizzazione e quindi gli operai dovessero continuare a lavorare per la fonderia. Atteso l’incontro ministeriale a Roma, ma questa mattina non ci sarà più il Tavolo al quale dovevano partecipare Invitalia, Regione e proprietà. E’ stato spostato a lunedì 4 luglio infatti ma non ne si conoscono ancora le motivazioni. Intanto gli operai continuano a riunirsi per capire quale potrebbe essere la soluzione migliore ma innanzitutto come potrebbero fare per svegliare le istituzioni, soprattutto all’indomani della porta in faccia ricevuta a Palazzo Sant’Agostino. Il cerchio però non si chiude mai, in quanto tra gli attori del girotondo c’è sempre una parte mancante che è quella della proprietà che fino ad ora è rimasta in silenzio.