di Franceco Carriero I vigili gli chiedono i soldi per la licenza da venditore ambulante e lui minaccia di darsi fuoco. Si sono vissuti attimi di puro terrore ieri mattina presso l’area in cui quotidianamente si svolge il mercato rionale di Torrione, quando Tommaso Limatola, fruttivendolo con esperienza trentennale, ha minacciato il suicidio, provocandosi anche delle profonde ferite con un coltello, alla richiesta dei Vigili Urbani di pagare le more per regolarizzare la sua posizione di ambulante. La tragedia che stava per consumarsi ieri, non rientra tra i colpi di teatro spesso compiuti per incutere pietà nei tutori dell’ordine, bensì nel dramma della disperazione in cui il Limatola si è visto sprofondare. Basta analizzare la storia personale del fruttivendolo, per capire quanta rabbia e frustrazione sia montata nell’uomo di fronte alle richieste, seppur legittime, degli uomini della municipale. Sono ormai settimane che il Comune di Salerno ha dato operato un giro di vite sui controlli riguardanti i venditori ambulanti, per contrastare i fenomeni legati all’abusivismo. Proprio per questo i vigili, nella mattinata di ieri si sono recati al mercato di Torrione al fine di controllare licenze e permessi di vendita. nella rete dei controlli è finito anche Limatola, che stando al racconto di alcuni ambulanti, da anni esercita la professione di fruttivendolo senza licenza, grazie ad una legge emanata negli anni 70 che permetteva ad ex tossicodipendenti di esercitare la professione anche senza un regolare permesso. I vigili però hanno notificato all’uomo, stando sempre al racconto dei presenti, un verbale di circa 10mila euro, per l’esercizio abusivo della professione e l’occupazione di suolo pubblico. Alla notizia di tale contestazione, il Limatola è stato colto da disperazione e ha da prima minacciato il suicidio con un coltello, incidendosi diverse e profonde ferite su un braccio, dal quale l’uomo ha perso parecchio sangue, e poi, procuratosi del liquido infiammabile di darsi fuoco. La prontezza degli uomini della municipale ha impedito all’ambulante di farsi dell’ulteriore male. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri ed i vigili del fuoco, allertati dagli altri ambulanti presenti, che temevano un gesto ancor più estremo da parte del fruttivendolo. L’uomo, calmatosi anche grazie alla mediazione di alcuni ambulanti presenti, è stato medicato da alcuni paramedici del servizio sanitario d’emergenza 118, prontamente accorsi nell’area del mercato ed è tornato momentaneamente alla sua attività. Una volta tornato in se Limatola ha anche raccontato il perché della sua disperazione: il 57enne vive in casa assieme ai figli e a sei nipoti, per il quale l’unico sostentamento è il lavoro al mercato che Limatola svolge da oltre 30 anni. Una famiglia umile che da qualche giorno vive anche senza energia elettrica, situazione certamente non piacevole con il freddo ormai alle porte. Per questo l’uomo, alla richiesta di tale somma da parte dei vigili si è visto scippato della unica fonte di reddito, con la quale mantiene la sua numerosa famiglia: «Sono io che devo provvedere ai miei figli – sgridava disperato nei momenti più concitati – non loro a me». Il dramma della disperazione che, ancora una volta, poteva tramutarsi in tragedia, come accaduto nei giorni scorsi a Quartu Sant’Elena in provincia di Cagliari, dove, sempre un ambulante multato per occupazione di suolo pubblico a cercato di darsi fuoco nei pressi del Palazzo di Città. In quel caso ad evitare il dramma è stato il pronto intervento di un consigliere comunale che ha riportato l’uomo alla ragione.
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