Domenica 23 novembre 1980, il giorno che ha cambiato le nostre vite - Le Cronache
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Domenica 23 novembre 1980, il giorno che ha cambiato le nostre vite

Domenica 23 novembre 1980, il giorno che ha cambiato le nostre vite

di Monica De Santis

Ore 19:34:53, di domenica 23 novembre, anno 1980, la terra iniziò a tremare per 90 lunghissimi secondi, in Irpiania, nel salernitano, in alcune località della Basilicata e a Napoli. 90 lunghissimi secondi che provocarono distruzione e morte. Una scossa di magnitudo 6.9 pari al decimo grado della scala Mercalli, con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania e con un ipocentro di circa 10 km di profondità che colpì un’area di 17.000 km². Le vittime furono quasi 3mila, quasi 9mila i feriti e gli sfollati furono circa 280.000. I comuni più duramente colpiti furono quelli di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna. Sono passati 41 anni dal quel terremoto che ha segnato in maniera indelebile i territori di Campania e Basilicata, seppellendo intere famiglie e creando un danno economico di oltre 26 miliardi di euro. In provincia di Salerno il bilancio ufficiale delle vittime fu di 674 morti e di 2.468 feriti, con interi paesi falcidiati. “Oggi – dichiara il Presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese – la capacita che abbiamo avuto di risollevarci da quel terribile momento ci deve guidare a rialzarci da un’altra ferita profonda: una pandemia che ha fatto vittime innocenti, che ha distrutto un tessuto sociale ed economico, sulla quale quindi siamo chiamati tutti a intervenire con grande responsabilità. Come siamo ripartiti dopo il terremoto del 1980 così dobbiamo ripartire ora. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) affida a Province e Comuni il compito di programmare e gestire gli interventi che verranno finanziati per i territori. Ognuno di noi con il proprio ruolo, è chiamato in causa. Dobbiamo lavorare tutti compatti non solo per tutelare la salute pubblica dei nostri cittadini, ma per il futuro e il bene comune di donne e uomini, di lavoratori e famiglie. Abbiamo superato un terremoto terribile che ha segnato la nostra storia – conclude Strianese – sono fiducioso che sapremo ricostruire e risollevarci anche dalla pandemia, a sostegno delle nostre comunità. Noi come Provincia di Salerno ci siamo.”