Dissesto idrogeologico, fondi inutilizzati e pochi interventi - Le Cronache
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Dissesto idrogeologico, fondi inutilizzati e pochi interventi

Dissesto idrogeologico, fondi inutilizzati e pochi interventi

di Andrea Pellegrino

«Scarso utilizzo delle risorse stanziate per il Fondo progettazione contro il dissesto idrogeologico e inefficacia delle misure sinora adottate, di natura prevalentemente emergenziale e non strutturale». E’ quanto emerge dalla relazione sul “Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico (2016-2018)” approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, che ha preso in esame le modalità di funzionamento e di gestione del Fondo, la governance e le responsabilità dei soggetti attuatori e l’efficacia delle misure emanate. Numerose le criticità a livello nazionale e a livello locale: l’inadeguatezza delle procedure e la debolezza delle strutture attuative; l’assenza di adeguati controlli e monitoraggi; la mancata interoperabilità informativa tra Stato e Regioni; la necessità di revisione dei progetti approvati e/o delle procedure di gara ancora non espletate; la frammentazione e disomogeneità delle fonti dei dati sul dissesto. Per quanto riguarda la Campania, secondo la relazione della Corte dei Conti, non è stato ancora possibile certificare l’avanzamento della spesa pari al 75 per cento, in quanto non sono ancora pervenute le documentazioni relative alle spese sostenute. Tra gli interventi finanziati ci sono la progettazione dell’intervento di mitigazione del rischio idrogeologico della foce del Volturno e del Litorale Domizio per 434 mila euro in grado di attivare opere da 35 milioni di euro complessivi; la progettazione del risanamento idrogeologico del Comune di Volturara Irpina per 256 mila euro, opera da oltre 29 milioni di euro; il progetto integrato di sistemazione idrogeologica del bacino delle parco regionale Taburno Camposauro nord-occidentale di 649.000 euro per 28 milioni di lavori, gli interventi per la sistemazione definitiva a monte delle aree a rischio e per il ripristino delle aree di Sarno pari a 558.007 euro e circa 9 milioni di euro di lavori; la stabilizzazione dei versanti afferenti il bacino montano del Fosso Cavone in territorio Rotondi, nell’avellinese di 685.000 euro per 12 milioni di lavori; il risanamento e sistemazione idrogeologica ed ambientale dei comuni Torrioni e Tufo in provincia di Avellino per 479.000 euro di progettazione e oltre 6 milioni di lavori; il progetto per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio di Amalfi, patrimonio Unesco, di quasi 600.000 euro e circa 14,9 milioni per lavori, il ripristino funzionale di torrenti e valloni per la salvaguardia di centri abitati a Cervinara per 685.650 euro di progettazione e 17 milioni di euro di lavori. «E’, inoltre, emersa la diffusa difficoltà delle amministrazioni nazionali e locali – si legge ancora – di incardinare l’attività di tutela e prevenzione nelle funzioni ordinarie, con il conseguente ripetuto ricorso alle gestioni commissariali».