Direzione generale: la Fronda frena Di Nesta. Deve essere un nome interno - Le Cronache
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Direzione generale: la Fronda frena Di Nesta. Deve essere un nome interno

Direzione generale: la Fronda frena Di Nesta. Deve essere un nome interno

La nomina di Bruno Di Nesta a direttore generale si sarebbe fermata davanti al parere negativo della dirigente del settore finanziario Marina Fronda. Così a Palazzo Sant’Agostino si sarebbe aperto un vero e proprio caso politico. Di Nesta, sponsorizzato dal gruppo deluchiano, pare fosse stato ad un passo dalla nomina fino allo stop giunto dagli uffici che ha imposto una riflessione al presidente Giuseppe Canfora, non senza conseguenze politiche scatenatesi nelle ultime ore. A quanto pare la dirigente del settore finanziario avrebbe mosso perplessità sulla nomina esterna e retribuita del direttore generale di Palazzo Sant’Agostino che potrebbe essere individuato all’interno dell’Ente senza ulteriore aggravio alle finanze già compromesse. Così il decreto presidenziale sarebbe stato congelato, almeno fino ad ulteriori chiarimenti tecnici. Ma il caso ora si sarebbe spostato sul livello politico. Di Nesta, infatti, in uscita dal consorzio farmaceutico per far posto ad un fedelissimo del sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti (in virtù di una accordo pre elettorale), avrebbe dovuto essere ricollocato direttamente a Palazzo Sant’Agostino attraverso un ruolo di tutto rispetto. Tant’è che il suo nome ha scalzato anche quello di Alfonso Andria, che come dipendente pubblico (dell’Ept) non avrebbe poi tanto gravato le casse dell’Ente provincia. Ed invece nelle ultime settimane l’avvocato sarebbe stato in pole position fino a convincere lo stesso presidente Canfora, poi fermatosi innanzi al no dell’ufficio preposto. Certo è che il provvedimento finale spetterà soltanto a lui. E chissà se le ragioni politiche supereranno quelle tecniche. Domani, intanto, si raggrupperà il Pd provinciale. All’ordine del giorno ci sono proprio le nomine e le deleghe da assegnare. Priorità ai consorzi, poi il confronto si sposterà sulle deleghe che il presidente dovrà da qui a breve assegnare ai consiglieri. In tal senso Mimmo Volpe attende e spera la delega alle partecipate provinciali. (andpell)