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Di Serio sfiduciata si dimette:«Numeri catastrofici a Salerno»

di Andrea Pellegrino
E’ stata praticamente sfiduciata la segreteria generale della Cgil, Maria Di Serio, che ieri ha rassegnato le dimissioni. Con lei via anche i due componenti della segreteria, Anselmo Botte e Arturo Sessa, con la guida del sindacato che passa nelle mani di un comitato che predisporrà le nuove elezioni che secondo indicazioni avverranno entro metà settembre. Maria Di Serio affida le motivazioni ai soliti motivi personali ma dall’interno del sindacato si parla di una vera e propria sfiducia che l’ormai ex segretaria generale aveva incassato da mesi. Fin dalla lettera firmata da cinque segretari di categoria ed inviata al commissario regionale. Una dura nota nella quale si contestava la gestione Di Serio e quindi «una evasione del mandato congressuale e la mancanza di disponibilità a confrontarsi sulle questioni politico – sindacali». Da allora il clima è stato sempre più teso, fino alle ultime discussioni in merito a vertenze lavorative non affrontate. Proprio quest’ultime sarebbero state al centro del duro confronto. Alla Di Serio, sostanzialmente, sarebbero stati contestati i numeri drammatici relativi ai livelli occupazionali in provincia di Salerno e l’assenza, dunque, di una strategia di rilancio. L’ultima vertenza quella relativa alle Fonderie Pisano, dove in 120 rischierebbero il posto di lavoro ed anche la possibilità di accedere ad eventuali ammortizzatori sociali. Una vicenda nella quale la Cgil è dentro fino al collo, così come denunciato più volte anche dai comitati anti Fonderia, ed in particolare da Lorenzo Forte, presidente del comitato “Salute e Vita”. Era stato proprio Forte, non più tardi di qualche mese fa, ad inviare una nota a Susanna Camusso raccontando quanto avvenuto durante la lunga vertenza Fonderie. Ora con le dimissioni della segreteria provinciale della Cgil si aprirebbero nuovi scenari interni. Per ora le trattative sono già in corso e prima di San Matteo il nuovo vertice sarà eletto. In pole, al momento, c’è Angelo De Angelis, che è alla guida della Funzione Pubblica Cgil.