Devozione e lealtà alla Repubblica Italiana - Le Cronache
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Devozione e lealtà alla Repubblica Italiana

Devozione e lealtà alla Repubblica Italiana

Il nostro presente  è stato scritto tra domenica  2 e lunedì 3 giugno 1946. Per la prima volta in una consultazione politica nazionale a suffragio universale, gli Italiano erano liberi di scegliere la forma di governo per il loro Paese.  Ecco perché oggi, 2 giugno, festeggiamo questa data. Anche io  come cittadina italiana, nata e cresciuta in questo stato, oggi festeggio questo anniversario e spero di realizzare qui i miei sogni futuri. Sono orgogliosa di questa Repubblica? Una domanda cui è difficile rispondere. La storia ci racconta di persone che ci hanno creduto e che sono morte credendo in questo ideale, che hanno dedicato la loro vita per ottenerla. Molti politici si sono alternati negli anni nelle più alte cariche di governo per cercare di renderla sempre più democraticamente solida. Sì, sono  orgogliosa della mia Repubblica, nonostante gli errori che la circondano e cui si cerca di rimediare. Mi riferisco ai tempi lunghissimi della burocrazia, agli errori giudiziari, alle diversità tra fasce sociali, in poche parole a tutte le problematiche che fanno perdere a gran parte dei cittadini  la fiducia nelle istituzioni. Sono orgogliosa della mia Repubblica,  nonostante il popolo, sovrano, non abbia quasi mai voce diretta nelle decisioni importanti, quelle che contano come ad esempio l’entrata nell’euro. Sono orgogliosa della mia Repubblica, nonostante il fatto che  in questo periodo di pandemia  le decisioni prese non siano state del tutto eque e atte ad aiutare davvero efficacemente l’economia, rendendo ogni aspetto della vita quotidiana difficile. Sono orgogliosa della mia Repubblica… non so spiegare bene perché, ma è il mio Paese, quello cui tutti noi Italiani , nel bene e nel male, apparteniamo e che abbiamo il dovere, come chi ci ha preceduto, di  difendere e consegnare alle generazioni future. Festeggio, come tutti gli Italiani, questa giornata perché il traguardo raggiunto non vada vanificato dal comportamenti di pochi. I valori e i principi che sono stati alla sua origine sono ancora tra noi, non sprechiamoli e rendiamo anche oggi l’Italia fiera dei suoi figli

Claudia Iride 1Cs

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