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Decreto Dignità, gli effetti sul settore dell’azzardo dopo la definitiva entrata in vigore

Il trend in continua crescita dei casino online potrebbe subire una pericolosa battuta d’arresto dopo l’entrata definitiva in vigore del Decreto Dignità. Infatti, sono terminate le varie deroghe e a partire da qualche giorno le regole previste dalla nuova normativa sono produttrici di effetti.
Il fatto di essere in un momento di espansione talmente importante, potrebbe anche evitare che si possano verificare effettive ricadute, ma questo è un discorso che vale più che altro per i casino sul web. Sono tante le piattaforme in grado di offrire un’esperienza di gioco incredibile, come ad esempio avviene su NetBet. Non è certamente un caso, tra l’altro, come il numero degli utenti che preferiscono giocare su mobile sia cresciuto molto di più rispetto a quelli degli utenti che accedono da desktop, fino a superarlo proprio quest’anno.
Decreto Dignità, ecco cosa cambia
È passato praticamente un anno dal momento che in cui è entrata in vigore la nuova normativa legata al gioco d’azzardo. L’articolo 9 del Decreto Dignità aveva come obiettivo dichiarato quello di combattere il più possibile la ludopatia, ma le deroghe che sono state concesse grazie all’emendamento alla manovra, hanno di fatto sospeso gli effetti di tale novità fino a pochi giorni fa.
Siccome le deroghe sono scadute, ecco che d’ora in avanti sarà vietato ogni tipo di sponsorizzazione, relativo a prodotti, eventi e quant’altro. Stesso bando anche per tutte le modalità di comunicazione che hanno un fine promozionale, incluse pure le citazioni visive e quelle acustiche.
Nel corso dei vari mesi che hanno preceduto la definitiva entrata in vigore del Decreto, sono state numerose le proteste da parte degli addetti ai lavori. La risposta dell’Agcom ha prodotto delle linee guida che hanno chiarito alcuni punti legati all’interpretazione della normativa, ma di fatto non ha inciso più di tanto dal punto di vista sostanziale.
Gli effetti del decreto sul mondo dello sport
A finire nell’occhio del ciclone sono inevitabilmente anche tutte le società sportive, visto che devono abbandonare l’industria del gaming. Un discorso che vale prima di tutto per le società che militano nella massima serie italiana di calcio: secondo le ultime stime si parla di un calo dell’indotto che si aggira intorno ai 35 milioni di euro.
Tra i casi maggiormente diffusi e conosciuti troviamo indubbiamente quelli relativi alle due società romane, Lazio e Roma. Entrambe, infatti, non potranno più esporre sulle magliette da gioco gli sponsor tecnici, che si riferiscono a due agenzie di scommesse. Anche il comparto legato alle televisioni subirà delle importanti perdite, che sono state stimate intorno ai 150 milioni di euro: tutto colpa dei mancati introiti connessi alla pubblicità. Tutti coloro che non si adegueranno a questa nuova normativa rischieranno grosso, dal momento che faranno i conti con delle multe salatissime, che spesso non scenderanno mai al di sotto dei 50 mila euro.