De Luca non ci sta e prova a strappare il sottosegretariato alle Infrastrutture - Le Cronache
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De Luca non ci sta e prova a strappare il sottosegretariato alle Infrastrutture

Vincenzo De Luca pare stia lavorando sottotraccia. La partita per Palazzo Chigi vuole giocarsela ancora. Fino alla fine. Anche in considerazione delle condizioni economiche in cui versa il suo comune. Così i suoi contatti romani pare siano al lavoro per un sottosegretariato. Ma non uno qualsiasi, bensì quello alle infrastrutture, già reclamato dai politici del nord est Italia. De Luca, nelle ultime ore, nonostante gli attacchi continui al Pd e alla sua classe dirigente, pare abbia trovato almeno un contatto. Seppur a sbarrare la strada sembra ci sia Guglielmo Vaccaro, più stretto collaboratore del premier Letta, che sul tavolo avrebbe già messo il nome dell’ex senatore Alfonso Andria. Insomma l’antagonista numero uno del sindaco salernitano. 
Forse, ora, De Luca ha compreso che i tempi sono cambiati e che probabilmente non è più certa la sua riproposta come candidato Governatore della Campania. Così come non pare così certa una successione tranquilla ed organizzata alla più alta poltrona di Palazzo. Si dice che primi scissionisti (politici) stiano nascendo proprio all’interno della sua stessa maggioranza e della sua stessa giunta. 
Se si considera, poi, l’imminente e naturale scissione che avverrà da qui a breve all’interno del Partito democratico (soprattutto in quello già lacerato di Salerno), le prospettive per il primo cittadino si restringono sempre di più. E lui proprio non è un tipo da pensione, o da chi s’accontenterà, a fine mandato, della poltrona di vicesindaco. 
Quaranta le nomine. Entro fine settimana, annunciano Lupi e Franceschini, i sottosegretari saranno nominati e ad inizio settimana si passerà alle commissioni. Quaranta, secondo lo schema Letta, le pedine da posizionare per completare il Governo. Secondo una prima distribuzione: quindici al Pd; quindici al Pdl; cinque a Scelta Civica e i restanti tra tecnici e partiti minori.
Nel Pdl, il nome di Mara Carfagna resta sia nell’elenco dei possibili sottosegretari ma anche in quello dei possibili successori di Lupi alla vicepresidenza della Camera dei Deputati. E sembra che sia spuntata anche una terza ipotesi: il Pdl potrebbe decidere di dirottare gli ex ministri del governo Berlusconi alle presidenze delle Commissioni che spettano al partito di via dell’Umiltà. Insomma per il commissario provinciale del Popolo della Libertà un incarico dovrebbe comunque arrivare. Tra i nomi dei salernitani in corsa spunta anche quello del senatore Giuseppe Esposito, già vicepresidente del Copasir, ed uomo di fiducia di Renato Schifani. Per lui si parla di un sottosegretariato alla Difesa. Quasi fatta, invece, per Nitto Palma che dovrebbe approdare alla giustizia. Ma il coordinatore regionale del Popolo della Libertà sarebbe in ballottaggio con l’ex capo della polizia, Gianni De Gennaro per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti.
Scelta Civica, invece, dovrà fare i conti con le componenti Italia Futura, Udc e l’area che fa capo ad Andrea Riccardi. In tutto questo ci sarebbe anche Fli che vorrebbe rientrare dalla finestra nelle stanze di governo. Per ora sul tavolo resta l’indicazione di Giuseppe De Mita jr agli Interni, almeno per quanto riguarda la componente dell’Unione di Centro. Pierferdinando Casini, invece, potrebbe essere il prossimo capogruppo al senato dei montani. Per il Centro democratico di Tabacci, si conferma il nome di Pino Pisicchio che dovrebbe cedere l’incarico di capogruppo al campano Nello Formisano.
Ed, in più, da mettere su ci sarà la nuova Bicamerale che si chiamerà Convenzione per le Riforme. Silvio Berlusconi si è già candidato per la presidenza. Ed anche, in questo caso, si aprirà la partita delle nomine.

 

FdI punta la presidenza delle Commissioni: in lizza anche Cirielli. Convenzione per le Riforme, Copasir, Vigilanza Rai. Qualcosa toccherà anche ai Fratelli d’Italia, che annunciando la loro opposizione, sono rimasti fuori da Palazzo Chigi.
Settantacinque i componenti che formeranno, secondo le prime indicazioni di Gaetano Quariaglirello, la nuova bicamerale, la cui presidenza è stata già opzionata da Silvio Berlusconi. E sicuramente rispecchierà l’intero parlamento, compreso il movimento di Meloni, La Russa e Crosetto.
Ma i Fratelli d’Italia, con molta probabilità ora punteranno al Copasir o alla Vigilanza Rai, due commissioni le cui presidenze, per prassi, sono destinate all’opposizione. Certo è che ci sono anche i grillini e la Lega nord che ambiscono a posti di prestigio ma non si esclude che tra i due litiganti il terzo goda.
Per ora Edmondo Cirielli è componente dell’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati ma non si esclude che possa essere dirottato ad altro incarico.

 

1 maggio 2013