De Luca - Cozzolino, prime scintille. Prende quota Cuomo - Le Cronache
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De Luca – Cozzolino, prime scintille. Prende quota Cuomo

De Luca – Cozzolino, prime scintille. Prende quota Cuomo

di Andrea Pellegrino 

I tempi sono ristrettissimi ma la confusione è ancora generale. In casa Pd si combatte ancora tra le ipotesi di annullamento delle primarie, di primarie puramente confermative e di un accordo con Ncd, Udc e Popolari per l’Italia. Dunque, i giorni passano ma la situazione sembra non sbloccarsi. Con un unico ostacolo a questo punto: la data del 24 novembre per la presentazione delle candidature per gli aspiranti presidenti della Campania. Attualmente nessuna convocazione ufficiale per la direzione regionale da parte dei vertici del partito; una direzione annullata già due volte e che dovrebbe essere convocata entro il prossimo 24 novembre, se non addirittura proprio lunedì. Ma a quel punto davvero potrebbe succedere di tutto. Vincenzo De Luca per lunedì ha già prenotato l’Hotel Vesuvio di Napoli. Qui dopo aver presentato le firme e la documentazione per candidarsi alle primarie del 14 dicembre si presenterà ufficialmente. Ieri ha già aperto il suo comitato elettorale in Piazza Amendola e il sito web “cambiareora”. E non solo. Sempre ieri è stato sferrato un nuovo attacco ad Andrea Cozzolino, che la campagna elettorale l’ha aperta sabato scorso alla Mostra d’Oltremare. «Noi siamo in campo alle primarie del Pd, ma ho saputo che ci sono anche altri candidati – dice De Luca – Tra questi c’è un eurodeputato (Andrea Cozzolino, ndr). Eppure mi sembra che le elezioni europee ci siano state appena quattro mesi fa. Mi fa piacere che queste persone abbiano una grande passione per le campagne elettorali. La scelta è tra chi ha più credibilità, tra chi ha dimostrato di saper fare le cose e chi parla. Ora bisogna evitare pacchi di voti preconfezionati. sarà necessario fare un po’ di attenzione. Diciamo che c’è un po’ di effervescenza». E da Cozzolino la replica non si è fatta attendere: «De Luca ha già giocato la sua finale contro Caldoro, e ha perso. E ha deciso anche di tornarsene a fare il sindaco di Salerno. Lo capisco, stare sulla poltrona di primo cittadino è certamente una posizione più comoda del fare cinque anni di opposizione in Regione contro Caldoro. Squadra che perde si cambia, e la Campania non può permettersi di perdere ancora». Altro nome in lizza per le primarie è quello di Michele Di Salvo che ieri ha redarguito De Luca e Cozzolino. «Credo che sia al Pd che ai cittadini della Campania non faccia bene che questa “campagna verso le primarie” sia semplice confronto personale e storico tra due candidati – per altro entrambi in politica da decenni e con ruoli importanti. Nelle accuse reciproche – ancora una volta – assistiamo a “perché tu no” ma non si intravede il “perché io”, ed questo è esattamente quello che le persone ci chiedono: un confronto civile sui contenuti. Certo, servirebbe avere contenuti». Venerdì, invece, dovrebbe scendere in campo Angelica Saggese, la senatrice salernitana pronta a sfidare Cozzolino e De Luca all’appuntamento del 14 dicembre. Per ora il suo nome è sul tavolo ed il suo staff sta raccogliendo le firme necessarie per la presentazione della candidatura. Per la senatrice è «indispensabile l’accordo con i moderati». Insomma con Ncd e con l’Udc che, però, pare siano indecisi ancora sul da farsi. C’è chi sostiene che probabilmente ufficializzeranno la loro posizione solo dopo le eventuali primarie del Pd. O almeno dopo che il Partito democratico avrà deciso cosa fare della Campania. Sul tavolo di Renzi la proposta c’è da parte del Nuovo centrodestra. Alfano vorrebbe piazzare Gaetano Quagliariello per compensare il suo peso all’interno del governo nazionale e probabilmente giustificare lo strappo definitivo con Forza Italia. L’Ncd più locale – così come la De Girolamo – spingerebbe per una intesa a destra, confermando la fiducia a Stefano Caldoro. Poi l’Udc, diviso in più parti con i napoletani e Sommese in testa pronti a restare dove sono e Lugi Cobellis, invece, più propenso a virare a sinistra. Tempo 48 ore, però, ed il Pd nazionale e regionale dovrà esprimersi in un senso o nell’altro. Al momento il solco tracciato va nella direzione di un accordo tra le principali anime democrat regionali su un nome unico – semmai anche gradito ai moderati – riducendo così l’appuntamento del 14 dicembre, ad una semplice consultazione confermativa. Nella rosa i soliti nomi: da Enzo Cuomo, che prende quota, ad Amendola ad Irace. Il tutto mentre da Roma prosegue il pressing su Raffaele Cantone, un nome che all’improvviso potrebbe spazzare via le primarie, unire le correnti e puntare dritto a Palazzo Santa Lucia, con buona pace anche di eventuali alleati centristi.