De Luca ai sindacati:Ecco perché vendiamo la Centrale del Latte - Le Cronache
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De Luca ai sindacati:Ecco perché vendiamo la Centrale del Latte

Vendere, vendere subito finché ci sarà la possibilità di “fare cassa”. Vincenzo De Luca lo ha chiaramente detto ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil che ieri hanno preso parte alla riunione tecnica – organizzata a Palazzo di Città – con il presidente della Centrale del Latte Ugo Carpinelli, i consiglieri di amministrazione Mariano Mucio, Michele Figliulo e Corrado Martinangelo e il direttore generale Giorgio Criscuolo.

Spuntare il prezzo migliore
Ai sindacalisti presenti (Domenico Oliva per la Cgil, Giuseppe Baldassarre per la Cisl e Ciro Marino per la Uil, ndr) De Luca ha ribadito la necessità di portare a compimento in tempi rapidi il percorso di privatizzazione della municipalizzata di via San Leonardo “prima dell’arrivo di una legge che imponga ai Comuni di cedere tutte le società partecipate, con un conseguente ed inevitabile calo del prezzo di vendita”. La necessità di vendere per dare ossigeno alle casse comunali, del resto, si legge nel bando pubblicato nei giorni scorsi da Palazzo di Città. E la Centrale del Latte – insieme a Salerno Mobilità ed alla holding Salerno Energia – rappresenta uno dei pezzi forti del “pacchetto” di cessioni previste dal dispositivo pubblicato dal Comune.

Le preoccupazioni sindacali
L’incontro di ieri mattina è stato espressamente richiesto dalle organizzazioni sindacali, preoccupate – nello specifico – dalla cessione ai privati di quello che nel microcosmo delle municipalizzate salernitane è sicuramente il fiore all’occhiello, non soltanto sul piano economico.
«Abbiamo fatto una richiesta al sindaco De Luca – spiega Giuseppe Baldassarre – per fare il punto sulla questione e, soprattutto, farci spiegare con precisione il percorso che porterà alla cesisone della Centrale del Latte. Come sindacato siamo molto preoccupati, in passato ed anche ieri abbiamo sollevato più di un dubbio e di una perplessità su questa scelta. La Centrale del Latte è un’azienda che non ha mai fatto ricorso alla cassa integrazione, non ha mai licenziato personale, ha mantenuto inalterata la qualità dei prodotti offerti ed ha addirittura provveduto a calmierare il prezzo del prodotto. E’ un’azienda, quindi, che ha mercato e che rappresenta senza ombra di dubbio un ottimo affare per i privati che intenderanno rispondere al bando. Il problema, però, è capire cosa accadrà all’indomani della cessione».
Chi subentrerà, insomma, dovrà garantire gli stessi standard qualitativi e soprattutto occupazionali. 
«Chiunque si rende conto senza troppe difficoltà – aggiunge Baldassarre – che questa azienda ha saputo non solo stare sul mercato ma anche conquistare una posizione di rilievo. I numeri sono oggettivi, non c’è bisogno che lo dica io o qualche altro mio collega o un politico. Privatizzare è una scelta che si può accettare solo se chi subentrerà al pubblico riuscirà a garantire la piena occupazione. Noi non possiamo accettare, per essere chiari, neppure l’idea che chi acquisterà lo farà solo per “conquistare” il marchio e la fetta di mercato per poi produrre da qualche altra parte».

L’impegno e le tutele
Tutelare la Centrale e i suoi dipendenti, insomma. De Luca ha assicurato ai sindacalisti il proprio impegno perché “la piena occupazione venga mantenuta e ci sia, anzi, un progetto di rilancio ed espansione della Centrale”. I sindacati hanno chiesto un impegno concreto al sindaco ed ai vertici della Centrale del Latte: verificare la possibilità di inserire alcune clausole nel bando di vendita che mettano, per così dire, al riparo da attacchi speculativi la municipalizzata. Richiesta, questa, che ha visto la disponibilità di De Luca “purché non ostacolino la vendita della stessa”. Buoni propositi, insomma, da tradurre in atti rapidi e concreti. Ma la vendita resta un punto fermo. I rappresentanti sindacali hanno chiesto ed ottenuto dal primo cittadino un confronto diretto con i lavoratori della Centrale del Latte
«Queste cose vanno spiegate anche ai lavoratori – spiega Baldassarre – che sono giustamente preoccupati perché si va a vendere ai privati una realtà sana: la cessione della Centrale del Latte è motivo di preoccupazione, l’arrivo dei privati mette inevitabilmente in allarme i dipendenti. L’assemblea alla quale prenderà parte il sindaco De Luca è stata fissata per il prossimo 8 aprile alle 11», annuncia l’esponente della Cisl salernitana.

Il futuro dell’azienda
L’esito della procedura di vendita della Centrale del Latte è scontato: la municipalizzata di via San Leonardo, come detto in precedenza, non è una realtà che “pesa” sul bilancio comunale e rappresenta un’occasione ghiotta per qualsiasi privato. Resta l’incognita relativa al nome che si legherà alla società: un privato “di qualità” sarebbe sinonimo di sicurezza per i dipendenti. 
L’interesse di Granarolo non è mai stato un mistero: in lizza ci sarebbero anche la francese Lactalis, che controlla una fetta del gruppo riconducibile alla ex Parmalat (i marchi Berna e Matese, ndr), e anche quello della italo-svizzera TMT oggi Newlat Group SA, di proprietà dell’imprenditore di origine salernitana Angelo Mastrolia, che negli anni scorsi ha rilevato da Nestlé lo stabilimento Pezzullo di Eboli.
«I lavoratori hanno bisogno di garanzie, di certezze – conclude Baldassarre – relative al proprio futuro. La nostra speranza, e di conseguenza anche il nostro timore, è che chi acquisterà la Centrale del Latte non porterà questa realtà virtuosa a percorrere strade fino ad oggi mai battute: quelle di una riduzione del personale legata ad una riorganizzazione dell’attività. A questo genere di soluzione, sia chiaro, noi non saremo mai d’accordo».

 

28 marzo 2013