Cstp, autisti e mezzi chiusi nel deposito di Fuorni: Salerno in tilt - Le Cronache
Cronaca

Cstp, autisti e mezzi chiusi nel deposito di Fuorni: Salerno in tilt

Ogni pazienza ha un limite. La loro, questo limite, l’ha superato da tanto tempo. Ma nonostante questo sono sempre usciti regolarmente sui loro imperfetti e fatiscenti autobus. Fino a ieri. Già, perché dalle 4.30 di ieri mattina numerosi dipendenti del Cstp hanno smesso di collaborare con l’azienda e, in base alle condizioni dell’autobus in dotazione sul proprio turno di lavoro, hanno deciso se uscire o meno dal deposito di Fuorni. Stipendi arretrati, Regione che latita nella corresponsione delle risorse (ma solo per le aziende di trasporto delle province diverse da quella di Napoli), incertezza sul futuro dovuta ad un piano industriale “lacrime e sangue”, alla montiana maniera, fatto di probabili licenziamenti e tagli in busta paga.
E, alla luce di questo, in molti hanno preferito evitare di circolare in strada con autobus le cui condizioni, effettivamente, non sono rassicuranti per la sicurezza dei passeggeri e del personale stesso. Un parco mezzi di circa 100 autobus di cui, normalmente, ne circolano 45. Ieri, ne sono usciti in strada circa 20, dunque meno della metà.
La rabbia dei lavoratori è ancora tanta, perché nonostante la ricapitalizzazione, questo bicchiere proprio non riescono a vederlo mezzo pieno.
Ma tanta è stata anche la rabbia dei cittadini che, ieri mattina, si sono trovati spiazzati e costretti a lunghe ed estenuati attese sotto le pensiline delle fermate.
E sintomo dell’esasperazione della stessa utenza è stata la pesante aggressione verbale subita da un conducente (che aveva deciso di uscire in servizio) che, a bordo della linea 8 delle nove di ieri mattina, con un autobus stracolmo a causa del fermo degli altri, ha dovuto fare i conti con la rabbia di alcuni cittadini che sul bus non erano riusciti a salire. La “non collaborazione” proseguirà, probabilmente, anche nella giornata odierna, mentre alle 14.30, i sindacati saranno a Napoli da Severino Nappi per gli ammortizzatori sociali.