Crollano i partiti tradizionali Celano secondo, segue Santoro - Le Cronache
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Crollano i partiti tradizionali Celano secondo, segue Santoro

Crollano i partiti tradizionali Celano secondo, segue Santoro

di Andrea Pellegrino

«Non mi aspettavo una così alta percentuale». Parola di Enzo Napoli, neo eletto sindaco di Salerno, nel segno di Vincenzo De Luca. Ieri i due Enzo si sono ritrovati in tarda nottata (domenica) a festeggiare all’interno del comitato di Piazza Amendola. Lo stesso che lo scorso anno fu scenario dei festeggiamenti di De Luca per l’elezione a governatore.
Sballati tutti i pronostici della vigilia, Enzo Napoli è volato oltre il 70 per cento opzionando una maggioranza bulgara in Consiglio comunale e riducendo al minimo sindacale l’opposizione. L’effetto De Luca va ancora a gonfie vele in città. Merito del “sistema” di De Luca &C ma anche del demerito altrui. I numeri della vigilia parlavano di una vittoria di misura (seppur al primo turno) di Enzo Napoli. Ed, invece, le urne hanno premiato ancora una volta il progetto della maggioranza bocciando le alternative in campo. Pesa naturalmente il forte astensionismo. A seggi chiusi, ha votato il dieci percento in meno degli aventi diritto, rispetto alle amministrative del 2011. Sempre confrontando le elezioni precedenti, sostanzialmente Enzo Napoli si è fermato quattro punti più giù di De Luca che nel 2011 si attestò al 74 per cento. Perdono tutti i partiti tradizionali. Compresa Forza Italia che non arriva neppure al cinque per cento. Manco a parlarne dei Fratelli d’Italia che restano fuori dall’assise. Meglio i civici che premiano (all’opposizione naturalmente) Antonio Cammarota e Dante Santoro. Mentre la vera sorpresa potrebbe essere il ritorno a Palazzo di Città della sinistra, rappresentata da Gianpaolo Lambiase che con la sua “Salerno di tutti” supera la soglia di sbarramento. Fuori restano, dunque, Antonio Iannone (Fratelli d’Italia), Gianluigi Cassandra (Cassandra sindaco), Marco Favella (Popolo d’Italia), Raffaele Adinolfi con il suo Popolo della Famiglia (tra l’altro era consigliere comunale uscente) e Giuseppe Amodio che guidava la civica “Salerno ai salernitani”.