Crescent, Palazzo Spada fa slittare tutto al 16 aprile - Le Cronache
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Crescent, Palazzo Spada fa slittare tutto al 16 aprile

Slitta di qualche settimana l’udienza al Consiglio di Stato sul Crescent. Ieri Palazzo Spada ha accordato la richiesta di proroga alle verificazioni della Regione Campania, trovando un compromesso con Italia Nostra sulla nuova data dell’udienza di merito del ricorso in Appello presentato dall’associazione ambientalista.
Insomma stando al nuovo calendario: entro il 15 marzo il dirigente della Regione Campania dovrà fornire la sua relazione mentre il 16 aprile si sarà in aula. Precedentemente l’udienza era stata fissata per il 26 marzo ma la richiesta di proroga dell’architetto Russo ha fatto rinviare il tutto. Una proroga accordata per metà, dopo l’opposizione degli avvocati di Italia Nostra, Oreste Agosto e Pierluigi Morena. Il verificatore, infatti, pare avesse chiesto ulteriori 45 giorni per presentare la sua relazione, a differenza dei tecnici del Genio Civile e dell’Autorità di Bacino che già diversi giorni fa hanno depositato i loro documenti nel fascicolo di Palazzo Spada.
«Non abbiamo paura dell’udienza e a maggior ragione avevamo chiesto che il termine non slittasse», dicono i legali di Italia Nostra. «Siamo tranquilli, sereni e fiduciosi ed abbiamo fatto di tutto per evitare che la trattazione del merito avvenisse a maggio».
Proprio alla luce delle verificazioni già prodotte, Italia Nostra si è fortemente opposta allo spostamento dell’udienza di merito già fissata al 26 marzo. La posizione di Italia Nostra è nell’interesse pubblico affinché i lavori privati che proseguono alacremente non pregiudichino la pubblica e privata incolumità».
«La continuazione dell’edificazione è ancor più grave alla luce delle verificazioni già depositate dal Genio Civile e dall’Autorità di Bacino», spiegano i legali. «In particolare, dalla verificazione del Genio Civile, a firma dell’Ingegnere Celestino Rampino, sono emerse, in relazione alle due autorizzazioni sismiche, clamorose carenze amministrative e tecniche che “non consentono un accertamento pieno di rispondenza del progetto alla normativa sismica vigente”. Il verificatore ha inoltre posto l’accento sulla problematica della liquefazione: il sito presso il quale è ubicato il manufatto – si legge testualmente nella relazione – deve essere stabile nei confronti della liquefazione, intendendo con tale termine quei fenomeni associati alla perdita di resistenza al taglio o ad accumulo di deformazioni plastiche in terreni saturi, prevalentemente sabbiosi, sollecitati da azioni cicliche e dinamiche che agiscono in condizioni non drenate».
Inoltre, spiegano ancora, «lo stesso verificatore ha accertato la mancata considerazione degli effetti della mastodontica costruzione sugli edifici circostanti, tra essi sulla Scuola Elementare Barra che, come evidenziato più volte dall’appellante, è ancora oggi del tutto priva di monitoraggi».
E non proprio rassicurante sembra che sia la verificazione dell’Autorità di Bacino: «Per quel che concerne gli aspetti idrogeologici – dicono – ha confermato l’assenza di una delle prescrizioni essenziali all’attuazione del Pua, ovverosia gli studi meteo marini nonché la totale violazione delle misure di salvaguardia della costa».
Vi è di più – sostengono, infine, da Italia Nostra: «All’udienza del 23 gennaio scorso la stessa società Crescent ha depositato uno Stato di avanzamento dei lavori a firma del Direttore dei Lavori, Ingegnere Eugenio Rainone, che accerta inconfutabilmente che il Settore 1 è stato realizzato fino a quota piano terra, quota coincidente con la quota della sopraelevata piazza, in palese violazione delle ordinanze n. 4216 e 4217 del 2012 del Consiglio di Stato».